Amo essere sorpreso e amo le avventure piacevoli che impegnano ma non mettono necessariamente alla prova i nostri nervi.
The Plucky Squire è una delle esperienze di gioco più originali e affascinanti degli ultimi tempi, e su Xbox (la versione da me testata) riesce a brillare in tutta la sua creatività. Sviluppato da All Possible Futures, questo titolo mescola in modo innovativo l’avventura platform con elementi puzzle e uno stile visivo che lascia davvero a bocca aperta. Il concept alla base del gioco è semplice (ed all’apparenza non così rivoluzionario), ma incredibilmente efficace: un giovane eroe, Jot, deve affrontare una serie di sfide grazie all’aiuto di un mago e di alcuni amici per sconfiggere uno stregone malvagio nel magico mondo di Mojo e lo fa “saltando” (letteralmente) attraverso i mondi! Ciò che rende The Plucky Squire speciale infatti è il modo in cui il protagonista si muove tra due mondi — quello bidimensionale delle pagine di un libro (in cui questa avventura viene vissuta e scritta al contempo) e il mondo tridimensionale “reale” (la cameretta del creatore di tali storie fantastiche).
L’estetica del gioco è uno dei suoi punti forti. Quando Jot è all’interno del libro, il mondo appare come una classica illustrazione 2D (a mio avviso molto più azzeccata della sua controparte “reale”), con colori vibranti e uno stile che richiama i libri per bambini con tato ti affetti di riflessioni e patinatura proprie della carta stampata. Ma il vero colpo di genio arriva quando Jot esce dalle pagine e passa in un ambiente 3D. L’alternanza tra questi due stili non è solo un espediente visivo, ma si integra nel gameplay in maniera organica. Su Xbox, il gioco mantiene un’ottima fluidità, con caricamenti rapidi e una risoluzione che fa brillare i dettagli, specialmente su Xbox Series X.
Il gameplay di The Plucky Squire è sorprendentemente vario, mischiando meccaniche di platform tradizionale, puzzle solving, e combattimenti leggeri (anche in modalità Avventura, quella che impegna leggermente di più in modo particolare nelle boss battle). Ogni livello offre nuove sfide che sfruttano abilmente la dualità 2D/3D. Ad esempio, alcune sezioni richiedono di risolvere enigmi all’interno delle pagine di un libro, mentre altre vedono il giocatore saltare su oggetti del mondo reale per proseguire l’avventura. L’alternanza di queste sezioni rende il gioco sempre fresco, mai noioso e incoraggia l’esplorazione. Durante il mio playthrough ho incontrato un fastidioso bug introno al capitolo 6, in cui una specifica abilità necessaria per proseguire non veniva attivata: già documentato sui forum online e già nelle future patch dello sviluppatore, non c’è stato verso di proseguire ed ho dovuto ricominciare l’avventura da capo!
Il sistema di controllo è preciso, il che è essenziale per i platform, e si adatta bene sia alle sequenze in 2D che a quelle in 3D. L’interazione tra il protagonista e l’ambiente è sempre funzionale e oltre all’utilizzo della spada pennino o di altre abilità che prevedono l’utilizzo di accessori “fisici”, avremo anche l’opportunità di risolvere degli enigmi cambiando del testo all’interno del libro: cambiare la parola “huge” (enorme) con la parola “tiny” (minuscolo) all’interno del libro in riferimento ad un grosso ostacolo comporterà il cambio dell’oggetto stesso consentendoci di proseguire.
Sperimentate con le parole (trasportabili da una pagina all’altra del libro già dopo le prime fasi di gioco, che non vi spoilero) perchè molti degli obiettivi secondari – a dire il vero anche spassosi – consistono nel mettere delle parole in posti….non convenzionali! Con risultati spesso divertenti!
La trama di The Plucky Squire è semplice ma adorabile: Jot, un piccolo eroe disegnato, si ritrova a dover salvare il suo mondo dalla minaccia di un antagonista che vuole riscrivere il suo destino a proprio favore. Anche se la storia non brilla per profondità, è narrata in modo coinvolgente, grazie a dialoghi spiritosi e personaggi ben caratterizzati. Jot è un eroe simpatico, e i vari personaggi secondari, come il malvagio Stregone e i suoi servitori, offrono spunti divertenti.
Uno dei pochi punti deboli di The Plucky Squire è la durata del gioco. Con una campagna principale che può essere completata in circa 8-10 ore (dichiarate), potrebbe sembrare relativamente breve per alcuni giocatori. Tuttavia, ogni minuto è pieno di creatività e sorpresa, quindi la brevità è compensata dalla qualità e dalla varietà dell’esperienza: se vorrete raggiungere come me il 100% dell’avventura e trovare tutti i segreti dovreste attestarvi all’incirca sulle 16-17 ore…che tutto sommato non è malissimo.
Infine concludo con una nota sull’accessibilità: il gioco è pensato per adulti e piccini indistintamente, con la possibilità – canonica – di modificare la difficoltà di gioco tra 2 varianti, ma anche la possibilità di attivare tanti piccoli assist come invincibilità, possibilità di salto automatico, di mostrare oggetti nascosti, di impedire la caduta accidentale dalle piattaforme, rendendo la giocabilità davvero aperta a tutti, perfino ai piccolissimi. Sicuramente una cosa molto interessante che non tutti i developer introducono tra le opzioni di gioco.
Conclusioni
The Plucky Squire è una ventata d’aria fresca nel panorama dei videogiochi, e su Xbox riesce a mostrare al meglio le sue qualità tecniche e artistiche. È un titolo che incanta per la sua creatività visiva, il gameplay innovativo e il modo in cui gioca con le aspettative del giocatore. Se stai cercando un’avventura unica e ben confezionata, The Plucky Squire è una scelta eccellente, nonostante la sua breve durata