RIME Recensione

Un mondo low poly ma di grande spessore, un'avventura poetica e toccante.

Un action platform colorato e dolcemente poetico, ma al contempo velato da un alone di mistero e incertezza: questo è RIME di Tequila Works. Sul fronte artistico già ci avevano convinti col platform zombesco Deadlight, cupo e atmosferico e anche col curioso The Sexy Brutale.

Qui il cambio di registro è evidente: tinte pastello, ambienti openworld apparentemente senza pericoli di sorta… Il piccolo protagonista si sveglia su spiagge ignote, e noi, come lui, senza una spiegazione dell’accaduto ci mettiamo a esplorare queste terre estranee. Il giovane naufrago dall’abbigliamento ellenico e mantello rosso si muove incerto, è ancora bambino, e si trova in un ambiente naturale che presenta delle strutture in rovina (l’architettura greca sembra il tema della prima ambientazione), con buffi meccanismi e una fauna e una flora che cresce rigogliosa senza alcuna presenza umana. Senza rendercene conto cercheremo di inoltrarci sempre più su quest’isola (è un’isola? così pare…) come attratti da un faro, un’enorme torre sulla cui vetta si vede il foro di un’enorme serratura.

Cosa significa tutto questo? Come siamo arrivati qui? Dove dobbiamo andare? Per scoprirlo dobbiamo solo proseguire, senza un’apparente direzione e senza l’ausilio di guide o mappe. Beh, in realtà una volpe misteriosa ogni tanto compare e funge da spirito guida indicandoci gli “obiettivi” principali. Non abbiamo armi o strumenti di sorta, nessuna mappa o bussola, ci dovremo orientare a vista e capire dove andare: dovremo basarci sugli stimoli che l’ambiente ci da e la magia dei Tequila Works è quella di riuscire a indirizzarci, senza di fatto farlo!

Il nostro percorso si snoda attraverso 4 stage (più l’epilogo) e si differenziano sia per l’aspetto che per alcune meccaniche di fondo: alcuni ambienti sono all’aperto, altri includono sessioni subacquee, in caverne e grotte buie o sotto vere e proprie tempeste che rendono difficoltosa la visibilità… I nomi dei vari stage fanno riferimento a stati emozionali e credo dicano più di quanto non dovrebbero sulla trama, appena accennata: per fortuna i “titoli” non saranno esplicitati fino alla fine quando potremo selezionare i capitoli da rigiocare per trovare i collezionabili mancanti (tanti e a volte molto ben nascosti!).

Il piccolo bimbo non possiede armi, ne attrezzi, ne altro: l’unica sua arma sarà la voce che con urla al momento giusto attiverà quasi tutti gli interruttori presenti nel gioco. Oltre ai suoni quindi gli altri meccanismi funzioneranno con giochi di luce ed ombre, di prospettive e di piattaforme da attivare; la varietà è decisamente buona e l’originalità è garantita. Gli enigmi non sono esattamente complessi o cervellotici, con un pizzico di ingegno l’avventura si lascia giocare e si lascia “godere”: un playthrough pulito, senza la ricerca dei costumi alternativi, delle “serrature”, dei giocattoli perduti, delle “ombre”, ci porterà via 6-8 ore, ma un giocata che punta al 100{500ea78d87b45399dd5f94db90c4a6d4c759f2da02c159c8db3ef5f673839b45} (ve la consiglio per sbloccare il finale completo) vi porterà via almeno 15 ore. La mia seconda run è servita appunto a questo e ha anche chiarito alcune sfaccettature che non avevo notato la prima volta.

Il mondo low poly è creato con cura certosina e i tanti piccoli dettagli di cui è disseminato l’ambiente non nascondono l’amore che Tequila Works ha messo in quest’opera delicata e toccante: le animazioni sono davvero molto credibili ed è impossibile non empatizzare col bimbo anche semplicemente per il modo in cui corre, in cui si guarda attorno o nel modo in cui cade a terra se urta gli oggetti troppo velocemente! Nonostante la produzione indie la magia che RIME trasmette è assolutamente di prima categoria e la colonna sonora con la partecipazione di Lindsey Sterling è l’involucro perfetto per accompagnarci in questo piccolo sogno ad occhi aperti. Piccola nota di demerito ai caricamenti un pò lunghetti ed ad alcuni strani bug dove alcuni enigmi non possono essere risolti salvo ricaricare il checkpoint precedente (mi è capitato almeno 3 volte). Per il resto il gioco su Xbox One S si comporta bene, ma alcuni cali di frame rate in aree dove gli effetti particellari sono massicci si fanno notate: il team dovrebbe però già essere al lavoro per sanare la magagna.




Conclusioni

Il team spagnolo Tequila Works è bravissimo a mantenere una trama appena accennata, ad accompagnarci in un mondo onirico e magico, delicato e toccante: questo platform open world dall’interfaccia minimale vanta un’intensità che si associa di solito a produzioni per più grandi, davvero un’ottima sorpresa. Nonostante qualche piccolo neo tecnico è un viaggio emozionante che non dovrebbe mancare nella vostra ludoteca; il prezzo non è esattamente basso, ma se vorrete investire di certo non vi troverete pentiti.

Pregi

  • Emozionante e toccante
  • Narrazione intensa
  • Ottimi enigmi, semplici ma innovativi

Difetti

  • Qualche problema tecnico...
9

Strepitoso

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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