RAGE 2 Recensione

Uno incrocio tra Doom e Mad Max: con qualche magagna di troppo questo RAGE 2 non convince appieno.

Sono passati trent’anni dalle vicende narrate nel primo RAGE. Nel mondo reale era il 2010 e nel 2019 partiamo da quelle basi per scrivere uno sparatutto folle e dalle connotazioni openworld che già avevano contraddistinto il predecessore rispetto alla concorrenza.
Il protagonista Ranger Walker si troverà a respingere le mire espansionistiche dell’Autorità che vuole il controllo delle Wastelands; se avete giocato il precedente episodio noterete come il paesaggio desertico è un pò diverso ora, è un pò meno desolato e più popoloso, cosa che giova anche densità delle situazioni.
Durante l’avventura incontreremo qualche volto noto e qualche novità: i personaggi sono tutti folli e le situazioni anarchiche e assurde…non c’è spazio per la noia in un titolo come RAGE 2!
Il rapporto con i comprimari sarà perno centrale della progressione del protagonista e completando quest dei personaggi principali ed esplorando il mondo aperto in cerca di risorse, altra componente fondante di tutta la meccanica di gioco.

Città post apocalittiche e folli personaggi: questo è il mondo di RAGE 2!

Proprio sull’esplorazione si gioca il grosso dell’esperienza imbastita da Bethesda e Avalanche Studios che hanno intessuto un openworld tutto sommato variegato e costellato da città (solo un paio i centri urbani degni di questo nome), avamposti e altri punti d’interesse da scoprire e saccheggiare. Come in passati spostarsi nelle Wastelands sarà una componente pesante dell’esperienza, ma la densità dei contenuti è molto inferiore del previsto ed ho trovato in generale poco entusiasmante l’esperienza: nemmeno la narrazione aiuta a migliorare le cose, forse anche in virtù del tono scanzonato che permea il gioco.
Le battute iniziali hanno qualcosa che non funziona: c’ho messo un pò di tempo a capirlo, ma qualcosa nella direzione artistica non riesce a far splendere RAGE 2.
Il mondo di gioco, salvo i primissimi minuti è libero e completamente esplorabile, cosa che è riuscita a spiazzarmi piuttosto che farmi sentire libero: ci sono comunque solo due città maggiori nelle quali rastrellare missioni secondarie e per il resto avremo tanti spazi aperti ma non moltissima carne al fuoco.
Questo fa ancora più male se ricordate le parole di Tim Willits che lodava la grande quantità di attività ingame: in realtà i nostri spostamenti saranno interrotti solo da posti di blocco, convogli ed avamposti con un mucchio di cattivoni da far esplodere allegramente. Dopo i primi scontri sarà più un peso che un divertimento liberarsi della feccia, perciò non si può certo lodare la varietà delle interazioni possibili.
Rispetto al passato non avremo a che fare con una piatta bacheca di incarichi e taglie, ma dovremo avere a che fare con diversi personaggi, questo è senz’altro positivo.

Un’occasione sprecata questi giganteschi nemici: non difficili da sconfiggere e non variegati (skin a parte).

Il gunplay è il fiore all’occhiello di questo titolo: come in un’incrocio tra DOOM e Mad Max la componente sparatutto funziona dannatamente bene, diverte e convince. Le funzionalità di mira pad alla mano sono molto precise e riescono a dar soddisfazioni con qualsiasi arma che imbracceremo; anche il celebre Wingstick di RAGE fa il suo ritorno anche se il suo utilizzo non viene enfatizzato o adeguatamente promosso da Avalanche Studios.
L’arsenale è composto da 8 armi primarie, dai classici fucili d’assalto ai pompa, fino ai cannoni a impulsi e alle armi più stravaganti con munizioni che si possono incendiare al nostro comando: il tutto è gestito con la classica ruota delle armi ma lo switch tra una e l’altra sarà velocissimo alla sola pressione del tasto Y.
A questo si vanno ad aggiungere inedite abilità speciali che rendono il tutto ancora più movimentato: potremo scagliare in aria i nemici con un’onda telecinetica per poi traforarli per benino, schivare velocemente con scatti sovrumani o creare campi di forza per fermare i proiettili in arrivo.
Una volta raggiunta una particolare soglia avremo anche la possibilità di scatenare un’abilità definitiva (Overdrive) come già visto in Destiny: alla pressione di LB+RB daremo luogo ad una furia devastante per alcuni secondi con tanto di aberrazioni cromatiche a tutto schermo!
Niente di veramente originale in tutto ciò…però non si può dire che non sia entusiasmante o funzioni male.
Una grossa pecca è la difficoltà di gioco che a livelli normali è davvero troppo permissiva: la difficoltà è spesso introdotta per via del caos di alcune situazioni ma altrimenti non avremo mai a che fare con sfide davvero avvincenti. Il bilanciamento viene spesso sottovalutato, ma è spesso la differenza tra un’esperienza soddisfacente e una che scivola letteralmente tra le dita.
Una cosa che mi ha negativamente colpito è ad esempio lo scontro con gli enormi boss che dai trailer mi avevano esaltato e dato una diversa impressione: in realtà nel gioco questi scontri saranno tutt’altro che impegnativi e le deformi creature sono sempre quel paio solo con diverse skin ed equipaggiamenti. Davvero un’occasione mancata di fare qualcosa di grandioso.

Tecnicamente RAGE è una mezza delusione: se il primo capitolo aveva all’epoca delle caratteristiche tecniche avanzate, l’Apex Engine non offre il ben di dio al quale normalmente Bethesda ci abitua. Sul versante grafico ho trovato diverse situazioni sottotono e diversi modelli davvero discutibili. Buoni e tanti gli effetti particellare che risultano in una festa di colori e luci negli scontri più agguerriti.  Dal punto di vista di risoluzione/framerate non ho riscontrato grosse magagne se non quando si sorvola la mappa a bordo dell’Icarus, lo segnalo più che altro per cronaca, nulla di cruciale. Sul versante audio abbiamo il doppiaggio italiano, ma salvo alcune parti di spessore, pare che il doppiaggio sia stato effettuato in cabina senza poter visionare il contesto e le situazioni, risultando in dialoghi o frasi che spesso non hanno senso o fanno storcere il naso per via di traduzioni palesemente sbagliate.




Conclusione.

RAGE 2 non riesce a brillare e migliorare quello che di buono aveva fatto il suo predecessore: i trailer lasciano trasparire una varietà che si rivela invece molto meno interessante del previsto con una resa tecnica decisamente sottotono rispetto ad altre produzioni. In un paio di occasioni di gioco ci sono delle occasioni mancate che invece avrebbero potuto contribuire a creare qualcosa di magico, ma almeno il gunplay è accattivante e divertente pad alla mano.

Pregi

  • Buono il gunplay e il feel armi alla mano
  • Divertente e esagerato

Difetti

  • Openworld con poche attività interessanti
  • Trama trascurata e poco incisiva
  • Tecnicamente sottotono
7.8

Buono

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

Password Persa

Sign Up

Cliccando il banner, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi