Ci sono software house che hanno fatto la storia dei videogames, ci sono software house che son “vecchie” come questa storia. Ora immaginatevi una software house piena di pc e gente che picchietta sulle tastiere collegati a monitor di ultima generazione. Bene ora per finire prendete per buone le prime due osservazioni e pensate l’esatto contrario dell’ultima!
Siamo in Galles (da qualche parte) in un paesino dove tutti sanno di tutti, dove c’è il classico pub e dove , se sarete fortunati, quelle 2-3 volte l’anno , quando escono dalla loro casa, potrete trovare Jeff e Giles ovvero tutta la crew di Llamasoft. Llamasoft, o meglio Jeff Minter, si trascina dietro il nome di una leggenda dei videogames, padre “biologico” di Grindrunner, Attack of the mutant camels, Llamatron, Mama Llama, Tempest 2000 (si perchè Tempest “originale” del 1981 era di David Theurer), Space Giraffe, TxK e l’utlimo nato Polybius. Jeff non è solo il padre di questi titoli, ma è sicuramente colui che ha portato la psichedelia nei videogames! (oltre ai lama). Insomma, immaginatevi 2 nerd, occhiali capello lungo un pò scompigliato, isolati in non so dove nel Galles e che programmano duro su Commodore, Spectrum e tutto quello che può avere un che di progammabile e che in giardino hanno lama e pecore, mescolate il tutto, aggiungete un trip acido potente ed avrete Llamasoft !
Ma ora parliamo del gioco, se no finisce che è uno speciale e non una recensione.
Polybius si trascina un nome ed una leggenda che solo dei geni pazzi come Yak (il nick di Jeff) e Gilles potevano pensare di usare e sfruttare. Il gioco (quello che dovrebbe essere l’originale) era un cabinato arcade noto per recare forte assuefazione al gioco, costringendo i giocatori a denigrare tutti i giochi della concorrenza, amnesia, vertigini ed epilessia (giusto per non farsi mancare nulla) sparati attraverso messaggi subliminali e grafiche vettoriali. Polybius per PS4 è letteralmente la versione reinterpretata e romanzata di questa storia “creepypasta”.
Il gioco è disponibile dallo scorso maggio su PSN a 19,90 ed ha pure supporto per PSVR. Gli avventurieri,come il sottoscritto, che accedono al gioco dovranno tuttavia accettare 2 importanti clausole sulla salute (vomito da motion sickness epilessia fotosensibile e raccomandazioni di sessioni di gioco non troppo lunghe) pena il mancato avvio del gioco. La meccanica è molto semplice, anzi come appare nel primo messaggio del primo livello “do what comes naturally” fai come ti viene naturale, dovremo pilotare una navicella su un piano orizzontale e sparare alle “cose” che incontriamo distruggendo letteralmente tutto ciò che ci si pone di fronte. Non mancheranno tori (si i bovini) sul nostro percorso, i quali daranno punteggi bonus se fatti esplodere, ma la cosa buffa sarà il loro “muuuu” mentre passano a miglior vita.
Se ve la state già immaginando “facile” bene sappiate che il piano / griglia non sarà sempre bello liscio come una tavola da biliardo ma assumerà forme ed inclinazioni davvero strane (intorno al 30° livello ne vedremo letteralmente delle belle), il tutto condito da musiche (veramente belle) tecno / trance. La navicella poi, compiendo una traiettoria suggerita da indicatori, attraverserà una serie di corna / portali i quali conferiranno punteggio ma anche una spinta aggiuntiva a mo di boost al veicolo, la velocità è un parametro fisso e sarà determinata dai portali. Come ultima ma non ultima complicazione la spinta attribuita dai portali, che sparano letteralmente la navicella ad una velocità smodata (cit.), ci occorrerà per creare un onda energetica che spazzerà via tutti i nemici sul piano di gioco, ma attenzione ! Senza onda non si vincono i nemici o determinati ostacoli, ma mancare anche di poco un portale comporta alla perdita dei nostri scudi, e finiti gli scudi….game over.
“ma a cosa ca..volaccio sto giocando ???”
Vi pare abbastanza incasinato ? Si ? No? Ok ora ci buttiamo dentro tutta la psichedelia di Yak e Giles. Tutto quello scritto sopra possiamo classificarlo e chiuderlo in un ipotetico “schema” di gioco, inglobato in una psichedelia pura che richiama per molti versi tempest 2000 (il primo tempest di Jeff ) per jaguar, sopratutto il campione vocale “yes” che in polybius ritroveremo. Altri elementi psichedelici sono i frattali che circondano il piano di gioco, oltre che i blib che udiremo quando attraverseremo un portale, oltre ai campioni vocali riprodotti in stile “grillo parlante”, oltre ai suoni stile modem anni 90, oltre ai messaggi subliminali (devo assolutamente comprarmi un comodore 64), oltre alle distorisioni visive date da “pillolone” bonus, oltre che ai colori sgargianti……… ahhhhh psichedelia portami via !!
Il tutto a 120 fps..FISSI! Se siete arrivati a leggere fin qui ed il cervello vi fuma, si è la sensazione giusta. Polybius è non è un gioco per tutti, veramente. Le modalità di gioco per affrontare i 50 livelli sono 3 da più semplice “classic mode” dove ripartiremo con il nostro punteggio migliore “best” e scudi rigenerati di volta in volta, alla “pure mode” dove si riparte sempre dal primo livello fino ad arrivare alla Yolo, dove è una lotta all’ultimo sangue / neurone!
Conclusioni
Un’orgasmica TEMPESTA di colori sparati duri a 120 fps con pilloloni allucinogeni e suoni in perfetto stile 70’s age of videogames personalmente il gioco mi è piaciuto abbastanza, la sensazione strana che ho provato giocandoci è quella di “giocarlo” da tempo e sicuramente “do what comes naturally” non fu mai frase più azzeccata. Il gioco sa davvero trasmettere bene la sensazione di quando si sta facendo bene e quando si sta facendo male. Tuttavia a causa di un forte impatto visivo e la sua “per forza di cose” classificazione di nicchia non posso attribuire voti eccessivamente brillanti, sia chiaro che non sono da attribuire al gioco ma al fattore che veramente (per la seconda volta) non è adatto a tutti.