Frostpunk: Console Edition Recensione

L'edizione più completa per un gestionale survival davvero particolare...

Ero piuttosto scettico da principio: questo Frostpunk è un gestionale che nasconde più di quanto sembri, all’interno di uno spazio confinato martoriato da neve perenne e ghiacci. Nella mia storia di videogiocatore ho giocato più gestionali e simulativi di quanto vorrei e potrei ricordare, alcuni memorabili e molti altri fotocopie di fotocopie, con meccaniche già viste e in tutti i temi e le vesti grafiche possibili e immaginabili.
Frostpunk si propone come un gestionale sandbox con meccaniche survival, tematiche etico-politiche e dotato di una vera e propria trama che scandisce gli scenari. Già queste premesse mi avevano incuriosito a suo tempo, più di un anno or sono, al suo rilascio su PC Windows. Ho atteso con fervore l’avvento dell’edizione console perchè ben sappiamo quanto la carenza di questo genere sulle macchine da gioco domestiche sia un peccato e una mancata opportunità.

Un gestionale portato su console presenta rischi notevoli, ed è un banco di prova per gli UI designer che devono trovare il modo di rendere accessibili ed immediate le funzioni normalmente riservate a mouse e tastiera. Gli esponenti del genere su console sono davvero pochi e la giocabilità pad alla mano è forse una delle componenti più importanti per un titolo ricco di menu, scelte, opzioni e spesso con tanti aspetti di cui tenere conto in contemporanea.
Facciamo un passo indietro, prima di sviscerare le meccaniche: Frospunk è ambientato in un futuro in cui l’umanità è pericolosamente a rischio estinzione. Un’era glaciale inaspettata quanto letale ha spazzato via la società civile così come la conosciamo perciò i superstiti lasciano le città, una volta ospitali e progredite, per cercare luoghi più idonei a sopravvivere ad un perenne gelo.
I vari scenari saranno guidati da una narrativa che narra le vicissitudini di piccoli gruppi di disperati che si accampano e cercano di sopravvivere (sotto la nostra guida) per più giorni possibile.
Nella prima parte del gioco ci vedremo in una sorta di cratere, limitato per estensione e apparentemente protetto dalle intemperie più forti.
Attorno ad un grosso generatore a carbone avremo una possibilità di sopravvivenza, ma le regole di una normale società umana saranno messe a dura prova dalla necessità più impellente che mai di procurarsi i beni primari: il carburante per scaldare le persone, il cibo per sfamarle, i materiali per costruire ripari e strutture e affrontare le avversità meteorologiche.

Tutto nel mondo di Frostpunk mira a mettere a dura prova i nostri nervi: le risorse sono scarse e costerà fatica e ora di lavoro raccoglierle; il cibo sarà altrettanto scarso e mandare dei cacciatori in cerca di selvaggina presenta più rischi che vantaggi; le malattie e il malcontento mineranno in modo serio tutto il nostro lavoro, destabilizzando questa società in miniatura e rischiando di portare al collasso l’insediamento.
Come responsabili del sito dovremo prendere via via decisioni più drammatiche e serie, decisioni sui turni di lavoro, sulle priorità quotidiane, su quante risorse dedicare a ciascun compito, a rischio di creare malcontento e rivolte, o peggio. Non prendersi sufficientemente cura della nostra gente porterà a vederli ammalare o rivoltarsi per il troppo lavoro: indicatori di Speranza e Malcontento regolano questo equilibrio. Se la Speranza scende troppo o il Malcontento sale troppo, l’equilibrio si spezza.
D’altronde, ogni buon amministratore lo sa, accontentare tutti in ogni occasione è una via altrettanto certa per finire in rovina: nelle prime run ho cercato di mantenere ritmi dignitosi, potenziare cure per i malati e calore (soprattutto nelle ore notturne), portando all’esaurimento delle risorse fondamentali troppo velocemente e quando l’inverno è diventato più rigido sono rimasto a secco senza possibilità di rimediare. Nelle run successive sono rimasto molto conservativo, aumentando i turni di lavoro di alcune categorie (anche introducendo, mio malgrado, il lavoro minorile per compiti minori) ma il malcontento ha generato una spirale di lamentele che ha portato tutto al collasso. Anche eccedere col calore porta ad una fine tragica: il reattore infatti può essere spinto oltre i propri limiti per brevi periodi, per scaldare aree più vaste e accontentare anche le persone più alla periferia dell’insediamento…ma tenerlo troppo acceso e perdere di vista il tempo d’utilizzo porta l’enorme macchinario a esplodere cessando così la produzione di calore, e quindi della vita. End of the game.

Come si vede chiaramente la struttura a raggiera renderà sempre più esposte al freddo le strutture più lontane dal reattore centrale.

Durante la partita alcuni markers ci sottoporranno i quesiti dei cittadini (sulla falsa ria di un modern sim city) con delle mini sfide che metteranno alla prova la parola data: promettere nuovi alloggi per i poveracci rimasti all’addiaccio e avrete un paio di giorni ingame per soddisfare la richiesta ottenendo fiducia e speranza… Promettete e non mantenete e tutte le promesse successive saranno viste con maggiore diffidenza.
Inoltre un sistema di Leggi e regolamenti ci permetteranno di introdurre nuove meccaniche (come aggiungere turni di lavoro 24h\24h per casi d’emergenza) o legiferare per dare più risorse a chi lavora rispetto agli ammalati (che gravano pesantemente sulle risorse non producendo dei beni per la comunità).

Come ci si aspetta da titoli del genere poi ci sono varie strutture ed edifici da costruire che potremo potenziare e migliorare con la Ricerca: in un “albero delle abilità” potremo sviluppare caldaie a vapore, metodi di miglioramento della raccolta cibo o delle cure oltre a metodi per ricercare altri superstiti come l’indispensabile radiofaro!
Costruire un radiofaro sarà una delle prime missioni obbligatorie che faranno progredire la storia del gioco: con questo strumento capteremo i segnali dal mondo circostante che ci vedranno espandere in un menu “mappa” con diversi siti da esplorare.
Il prossimo passo sarà mandare dei ricognitori nella speranza di trovare risorse extra o nuovi superstiti, utili braccia da lavoro per moltiplicare gli sforzi e garantire la sopravvivenza di tutti.
Passati diversi giorni di gioco si passerà ad una fase successiva e sebbene le meccaniche tenderanno a ripetersi, le nuove imprese e difficoltà proposte terranno sempre vivo l’interesse e alta la tensione verso il clima inesorabile.
Mi piace molto la struttura a raggiera della mappa: al centro sta il reattore e mano a mano che l’agglomerato crescerà avremo la difficoltà crescerà in maniera naturale, con gli edifici più periferici che richiederanno nuovi metodi per essere riscaldati e mantenuti abitabili. L’inverno diventa via via più rigido e le temperature diverranno così rigide da causare la morte ai poveri sventurati che non avessero ancora un riparo.
Il gameplay potrebbe sembrare ripetitivo o limitato, ma in realtà è semplicemente molto concentrato ed essenziale: avanzando con la difficoltà potremo costruire sempre nuove strutture e aiuti per superare gli ostacoli proposti e la rigiocabilità è garantita da una modalità sandbox piuttosto carina e personalizzabile e da un’esplorazione più o meno libera. Avere a disposizione tutti gli aggiornamenti e tutte le aggiunte della versione PC sono senza dubbio un plus di questa console edition e non possiamo che essere grati ai cugini della master race!

Tecnicamente Frostpunk ha un livello grafico e di dettaglio davvero notevole: vuoi per le dimensioni ridotte degli scenari, contenuti in netti confini, gli effetti grafici, la neve che dinamicamente si deforma e si scioglie, gli effetti luminosi e i dettagli delle strutture danno una sensazione complessiva di alta qualità. Su One X non ho mai notato ritardi o stuttering, anche se i caricamenti sono generosi e potrebbero essere decisamente più veloci. Il comparto audio non brilla con musiche particolarmente accattivanti. Gli effetti sonori sono per lo più industriali e naturali, il soffio sferzante del vento o il martellare dei costruttori. Contestualmente avremo suoni a seconda di cosa clicchiamo per ispezionare gli andamenti…ma poco altro.




Conclusioni.

Frospunk è un gestionale che dopo un anno di gestazione su PC arriva su console completo di tutte le aggiunte e di tutte le rifiniture uscite finora: la giocabilità è semplice e accattivante, il tema originale e la gestione pad alla mano funziona egregiamente. Non ci si può lamentare di nulla e su console sono pochi gli esempi del genere che funzionino così bene. Assolutamente da provare!

Pregi

  • Tematica originale
  • Gameplay semplice e funzionale pad alla mano
  • Modalità sandbox

Difetti

  • Qualche limitazione di troppo
8.6

Ottimo

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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