Per questa recensione mi sono preso tutto il tempo necessario, nessuna fretta. Il periodo è fitto di uscite, grossi blockbuster, e spesso accade che le perle, le vere perle, passino in sordina. Dishonored 2 è, a mio giudizio, uno dei titoli più interessanti della stagione (e probabilmente dell’anno) e credo che i giocatori dovrebbero prestargli più attenzione di quanto non stiano facendo. Se non avete giocato il predecessore non preoccupatevi perché potrete recuperarlo a poco o, con le edizioni speciali di Dishonored 2 avere la remaster in forma totalmente gratuita. Non ve lo dico in quanto la trama del primo episodio sia indispensabile per la comprensione di questo (è comunque riassunta nell’incipit), ma in quanto si tratta di un altro grandissimo titolo, immancabile.
Se non conoscete Corvo Attano, protettore reale e padre della reggente Emily Kaldwin, sappiate che i fatti narrati qui vedono la famiglia reale minacciata da un colpo di stato e quindi sarete travolti dagli eventi e non potrete sottrarvi ad un futuro burrascoso… La Vendetta attendete l’usurpatore reale e tutti quelli che hanno appoggiato la rivolta. Dopo il tutorial (facoltativo) e un breve filmato, la figura di Delilah fa il suo ingresso reclamando il trono, dandoci la possibilità di scegliere tra Corvo e Emily per giocare l’intera avventura. Ogni protagonista ha dei poteri peculiari, perciò la scelta cambierà sostanzialmente l’andamento di tutta l’avventura, di molte interazioni e di molte possibilità… Avendo giocato il titolo precedente io ho dato la precedenza ad Emily per poter provare un gameplay nuovo rispetto al passato ed avere il suo punto di vista e la sua narrazione…
Essendo Dishonored un gioco dal gameplay estremamente libero, non vi è una reale preferenza da consigliare e proprio qui sta il bello e il nocciolo della sua versatilità e grandiosa rigiocabilità: le missioni possono essere completate senza mai essere visti, passando per le vie centrali facendosi largo come leoni tra i nemici o scoprendo passaggi segreti e inaccessibili per superare gli avamposti e alcuni poteri danno libero accesso ad aree altrimenti interdette. Due playthrough sarebbero d’obbligo per godere appieno di tutte le possibilità che offre (oltre che per sperimentare le varie alternative scartate al primo giro), ma il gioco è completabile anche senza mai utilizzare i poteri soprannaturali dei due protagonisti (facendo una precisa scelta e rifiutando un aiuto..Esterno! Non dico altro…). Sostanzialmente la natura stealth del titolo mette tutto nelle mani del giocatore, nella sua precisione felina e nella sua abilità nel passare inosservato. Perchè badate bene, Dishonored è piuttosto atipico come gioco, e l’abilità del giocatore è messa a dura prova se vorrà ottenere risultati soddisfacenti: il modo più semplice (ma arido) di portare a termine un incarico è quello di abbassare al minimo la difficoltà di gioco e muoversi a spada tratta e pistola in pugno e sbaragliare tutti i nemici fino ad avere campo libero (in questo caso si parla di Caos Elevato). Efficace, ma decisamente poco emozionante. Al contrario (Caos Ridotto) non facendosi identificare, sfruttando l’oscurità e la furtività restando accovacciati e uccidendo le guardie solo di sorpresa otterremo i punteggi maggiori e soprattutto più intrigante ed emozionante.
Trovare strade poco battute, passaggi segreti, aree nascoste (tutto totalmente facoltativo) non solo pagherà il giocatore facendogli scoprire dettagli interessanti che possono aiutarlo nella missione (per esempio ascoltando conversazioni compromettenti), ma anche per risparmiare tempo e trovare qualche loot di maggior valore. In alcune missioni ad esempio ci sono casseforti i cui codici sono magari nell’ufficio di un capo guardi: recuperare il codice non è necessario ma facendolo avremo accesso magari ad una chiave che apre la stanza privata di un personaggio chiave! Utile no? Ogni area offre passaggi alternativi al percorso più lineare e scontato (vicoli, porte sul retro, finestre, balconi, tetti, gallerie o acquedotti.), con zone accessibili solo se in possesso di chiavi sottratte ad alcuni personaggi, oppure disabilitando i “Muri di Luce” (cancelli elettrificati) e distraendo i nemici per superarli…le possibilità sono davvero moltissime. Qui sta a mio avviso il grande fascino del mondo creato da Arkhane Studios… L’importante è osservare il comportamento nemico e i simboli a forma di fulmine sopra la loro testa: si riempiranno prima di bianco quando qualcosa attira la loro attenzione e quindi inizieranno ad indagare (fin qui nulla di male). Se vedono qualcosa di sospetto si riempiranno di colore rosso: se ciò avviene completamente siete stati individuati e questo scatenerà una caccia spietata e un richiamo alle altre guardie nei paraggi. In qualsiasi caso (specie a difficoltà elevate) questa opzione vi costringerà a scappare o ingaggiare una lotta piuttosto sanguinosa.

Il livello di dettaglio in Dishonored 2 è disarmante e l’esplorazione pagherà sempre i più minuziosi!
L’estrema varietà di approcci e possibilità si basa anche su un arsenale, fisico e soprannaturale(i Poteri) adeguatamente ricco, che rende possibile affrontare i nemici a seconda della situazione e della nostra intenzione: la fidata lama è sempre al nostro fianco e potrà essere riposta solamente per essere più agili nei movimenti. Nella mano sinistra potremo imbracciare una pesante pistola o una balestra con dardi differenti, o i già citati poteri che potranno essere sbloccati e aggiornati spendendo delle Rune che troviamo in giro per le aree di gioco. Questi poteri prevedono una proiezione nello spazio che ci permette di compiere balzi in altezza o superare istantaneamente aree più o meno lunghe, possessione di animali o umani per passare inosservati, creazione di Cloni d’ombra per distrarre i nemici, e via dicendo… Come già detto è possibile terminare il gioco senza farne uso (sbloccato un ambito obiettivo), ma personalmente trovo molto più interessante farne il giusto uso; le armi da fuoco invece attireranno l’attenzione nemica e consiglio un uso molto accorto (la pistola è proprio l’ultima spiaggia per piegare i nemici più coriacei). Presso il Mercato Nero potremo rifornirci di proiettili ed esplosivi/trappole varie, oltre che potenziale anche le armi e le nostre sacche da trasporto. Aggirandoci per Karnaca, la location portuale in cui si svolge l’avventura, potremo saccheggiare armi, munizioni, pozioni ricostituenti o gli elementi soprannaturali quali Rune e Amuleti d’osso, una sorta di pendagli mistici che aumentano alcune nostre abilità e possono essere combinati da un apposito menu di crafting (molto basilare). L’esplorazione sarà libera, sebbene non siamo di fronte ad un openworld, ma vi consiglio caldamente di cercare le aree nascoste e gli oggetti menzionati sopra se vogliamo avere più chance di sopravvivere: un particolare Cuore ci permetterà di vedere dove questi oggetti sono nascosti, oltre che a poter “ascoltare il cuore degli uomini” e svelarne i segreti…una feature interessante e ricca di fascino.
L’ambientazione e lo stile grafico adottato da Arkhane Studios è assolutamente unico e spettacolare: creando di fatto un filone whalepunk (che a differenza dello steampunk si basa sull’utilizzo dell’olio di balena come combustibile alla base di questa società fittizia) hanno creato un mondo credibile ed estremamente originale, con oggetti incredibili, uno stile architettonico proprio e persino uno stile d’abbigliamento assolutamente iconico. Per certi versi Dishonored mi ricorda capolavori come Half Life e Bioshock, con i loro mondi distopici e questo non può che essere un’ottimo biglietto da visita. Personaggi e oggettistica risultano così unici e vivi all’interno di una realtà alternativa assolutamente credibile, proprio perchè ogni elemento stilistico si sposa con questo contesto dalle tinte oscure e soprannaturali. La popolazione, sia neutrale che nemica è tra le più disparate ed avremo a che fare con portuali, Guardie imperiali, Sacerdoti, Urlanti, Streghe, Meccanosoldati ed altro ancora…lascio a voi il piacere di scoprire le varie fazioni e i loro intenti…

I nemici, così come tutti i personaggi, saranno sempre di spessore…
Tecnicamente il gioco si presenta benissimo sebbene ho notato un certo ritardo nel caricamento delle texture in alcune aree (almeno nella versione Xbox One da me testata); punto di forza assoluto è il sistema di IA dei nemici, sempre all’erta e attenti a movimenti o rumori sospetti. Addirittura se ingannati dai nostri diversivi dovessero rendersi conto che qualcosa non quadra inizierebbero a girare sistematicamente facendo passare ogni angolo alla ricerca del misterioso intruso… Ricaricando poi la stessa area in seguito ad una morte o ad un misero passo falso (vi consiglio caldamente di salvare spesso e utilizzare il sistema di salvataggio rapido) vi accorgerete come i nemici non seguano sempre lo stesso pattern di movimento, perciò il nemico che prima era assorto alla finestra, ora cambia completamente percorso e magari viene verso la vostra direzione!! Nessun nascondiglio è quello perfetto, bisogna essere rapidi e precisi o essere pronti a cambiare il nostro comportamento di conseguenza in modo improvviso! Riflessi pronti dunque.
Sul fronte longevità è difficilissimo esprimere un giudizio oggettivo: il gioco si presta a speedrun pazzesche (c’è già gente su Youtube che l’ha completato in 32 minuti circa!), ma al tempo stesso può durare circa 16 d’ore esplorando moderatamente i vari livelli, escludendo una seconda run col protagonista scartato in prima battuta. Secondo me una media tra i due estremi da vita ad una longevità davvero buona, calcolando che rigiocarlo non sarà per nulla pesante perchè conoscendo meglio le location ci sentiremo più liberi di sperimentare vie alternative… Anche il sonoro regala ottimi suoni ambientali ed una colonna sonora d’atmosfera; il doppiaggio italiano è molto buono anche se ho trovato l’audio di alcuni nemici un pochino troppo alto, facendoli sembrare più vicini alla nostra posizione di quanto in realtà non siano. Non ho particolari lamentele da segnalare se non alcuni buffi episodi che vi racconto. Durante la missione nella villa di Kirin Jindosh il rombo che segnala la via d’uscita era fallato ed ho perso un sacco di tempo per raccapezzarmi! Un paio di volte poi mi è capitato, dopo aver completato un obiettivo chiave di “cadere” letteralmente attraverso il livello…senza apparente motivo! Nulla da minare la bellezza del gioco s’intende, ma giusto per segnalarvelo. Un’ultima nota, totalmente marginale è…l’ombra del protagonista! Perchè diamine non c’è?!?!?!?!?! Misteri inesplicabili….
Conclusioni
Dishonored 2 è una vera perla, vuoi per la direzione artistica, vuoi per il gameplay unico che mixa stealth e avventura in un mondo affascinante dalle tinte oscure e whalepunk. Se avete voglia di scoprire i segreti di Karnaca e di impegnarvi nell’esplorazione alla ricerca del miglior percorso possibile, il titolo di Arkhane vi regalerà grandissime soddisfazioni. Sia che siate veterani e vogliate rivestire la Maschera di Corvo, sia che vogliate provare un’esperienza nuova è un titolo che farà grande parlare di sè. Assolutamente da avere!