Battlefield 1 Recensione

La Prima Guerra Mondiale fu la guerra che doveva porre fine a tutte le guerre. Non pose fine a nulla. Invece cambiò il corso della Storia. Con questo incipit il gioco di DICE ci accoglie nel nuovo coraggioso setting, sul quale nessuno avrebbe osato pensare ad un’ambientazione per questo Battlefield. In un periodo storico che vide la nascita della guerra moderna, di molte strategie d’assalto utilizzate ancora oggi, di mezzi corazzati, di aerei e di armi sperimentali, i ragazzi di Stoccolma hanno intravisto una grossa opportunità per fare qualcosa di coinvolgente, divertente, frenetico (contro ogni previsione) e sicuramente originale: il risultato è Battlefield 1, sicuramente il titolo più avanzato e bello del franchise.

Potrebbe sembrare banale, ma Battlefield 1 riesce a fornire un’esperienza davvero strepitosa sotto tutti i punti di vista, sia single player che multiplayer, sia tecnicamente che dal punto di vista più emozionale. La campagna single player, che da sempre accompagna la più ricca e interessante sezione multiplayer, è strutturata in un modo inedito, senza la pretesa di voler rappresentare una storia coesa con uno o più eroi che risolvono da soli le sorti della guerra… Invece DICE pensa di usare la componente in singolo per raccontare diversi episodi di guerra, diverse storie con personaggi ben definiti, storie toccanti ed esperienze scollegate fra loro, proprio a voler sottolineare come la Grande Guerra fosse composta ad tante unità, tanti uomini in carne ed ossa. Una delle prime missioni ci manda allo sbaraglio e ci mostra gli orrori della vita di fanteria, tra macerie, gas letali, fango e sporcizia: a queste offensive prendevano parte migliaia di soldati e non erano pensate per garantire il ritorno a casa dei soldati. Carne da macello. Il gioco ci fa percepire questo grazie a “respawn” controllati: ad ogni nostra morte conseguirà un breve epitaffio con nome e data di nascita e morte del giovane soldato. Al nostro rientro impersoneremo un’altro uomo, in un luogo diverso del fronte, ma accomunato al precedente dalla stessa breve aspettativa di vita. Brutalità allo stato puro.

In una delle prime missioni ci avventureremo in una foresta, così bella da meritarsi una mappa multiplayer dedicata!

Essendo storie slegate fra di loro, piazzate su un mappamondo, potremo scegliere in libertà l’ordine col quale vengono iniziate; ogni breve storia di guerra sarà incentrata su un particolare obiettivo o su una particolare esperienza, terrestre, aerea o di fanteria, fungendo anche da preparazione all’esperienza multiplayer (che poi includerà tutti questi aspetti). Una serie di spettacolari cutscene ci caleranno nel personaggio e ci mostreranno degli aspetti emotivi che difficilmente emergono da un titolo FPS. L’attenzione ai sentimenti dei soldati è molto interessante perchè tutte le azioni che essi sono tenuti a svolgere, magari sotto ordini diretti di un superiore, assumono un significato diverse del classico sparatutto dove, armati fino ai denti partiamo verso la torre più alta del castello per sconfiggere il Nemico Supremo! Qui nessuno sconfigge realmente nessuno, qui sono uomini contro uomini e dietro ad ogni mirino c’è una persona che non sa se tornerà a casa: quando il comandante ci ordina di andare nella foresta avvolta nella nebbia per sgombrare la strada al corazzato Mark V, non sarà una bella esperienza! La spettacolarità di certe situazioni, anche grazie ad una resa grafica stupefacente, è davvero unica e mai raggiunta finora, tanto su console quanto su PC; una nota negativa va all’IA che anche a livelli di difficoltà elevati non garantisce una sfida adeguata.. Naturalmente la longevità complessiva delle storie di guerra è piuttosto risicata (circa 6 ore per tutto), ma non dobbiamo dimenticare che Battlefield è un’esperienza soprattutto multiplayer. Diverse sezioni di queste storie di guerra soffrono in realtà della sensazione di essere dei tutorial per le fasi multiplayer, con tanto di mezzi da utilizzare (vedi il caccia sulle Alpi) o punti di conquista da catturare. Poco male, il senso finale non cambia.

Il multiplayer, vero cuore pulsante dell’esperienza di tutti i Battlefield, è senza dubbio il più visivamente spettacolare che si sia mai potuto ammirare! Il level design delle mappe e la resa visiva lasciano col fiato mozzato e garantiscono esperienze davvero emozionanti! Le modalità disponibili vedo i celebri Conquista, Deathmatch, Corsa e Dominio, affiancati degli originali Operazioni e Piccioni di Guerra e le location che ci vedranno impegnati al lancio sono Suez, Deserto del Sinai, Fortezza di Fao, Foresta delle Argonne, Confini dell’Impero, Blitz nella sala da ballo, San Quintino, Amiens e Monte Grappa. Le mappe brillano per level design e contano alcune delle mappe più belle realizzate in uno shooter: tra le mie favorite ci sono la Foresta delle Argonne e Montegrappa, ma anche Amiens e Deserto del Sinai presentano situazioni impareggiabili e un gameplay sempre diverso, sia per la fanteria che per i mezzi. Il clima dinamico poi modifica le battaglie in corso d’opera e un’improvvisa tempesta di sabbia nel deserto porterà la visibilità prossima allo zero, mentre una fitta nebbiolina nella foresta farà temere per ogni ombra, anche alleata, che si muove tra le fronde! La modalità Operazioni prevede un fronte in movimento e quindi un susseguirsi di partite che vedono la squadra vincente addentrarsi sempre più nel territorio nemico (molto avvincente e inframezzato da cutscene e narrazione); la modalità Piccioni di Guerra è invece una novità in tutto e per tutto e prevede che le due squadre recuperino un piccione portaordini e chi lo controlla dovrà nascondersi per scrivere il messaggio e poi liberare il piccione! La squadra avversaria può impedirgli di scrivere o abbattare il volatile una volta liberato! Vince chi riesce a mandare un certo numero di messaggi. Carino no? Gli esiti delle battaglie possono essere ribaltati grazie all’introduzione dei Behemoth, gigantesche macchine da guerra che vengono offerte alla squadra perdente circa a 3/4 del match per darle una possibilità di risollevare le proprie sorti: che si tratti di un possente treno corazzato o di uno Zeppelin, questi mezzi si muovono lungo percorsi prestabiliti nella mappa di gioco e hanno un grandissimo potere di fuoco. Se usati bene possono conquistare obiettivi o spazzare via i mezzi nemici così da agevolare l’avanzata dei nostri. Usarli male vi porterà solamente qualche kill…ma nessuno stravolgimento del risultato finale.

I combattimenti aerei tornano più in forma che mai, più gestibili da pilotare e quindi più godibili da tutti i player.

Sul fronte delle meccaniche di gioco, nonostante l’attrezzatura d’epoca, non ci sono grossi stravolgimenti, ma anzi delle migliorie. Le bocche da fuoco sono di meno rispetto a BF4,ma hanno tutte delle varianti e il loro carisma e personalizzazione non è mai stato così notevole; i mezzi sono tanti e molto diversi fra loro e il loro potere offensivo non è per nulla da sottovalutare (anche se è stato nerfato rispetto alla open beta, su suggerimento dei fan). Tornano le consuete classi (Assalto, Medico, Supporto e Scout), oltre al alcune classi Elite legate ai piloti e alla cavalleria: i cavalli sono una delle aggiunte peculiari che potrebbero far storcere il naso a qualcuno, ma una volta messi alla prova regalano un sacco di soddisfazioni. A cavallo percorreremo velocemente grosse distanze, saremo agili e in grado di saltare ostacoli e un colpo di sciabola ben assestato sarà una kill istantanea sul nemico; capitate nella trincea giusta per scatenare il panico tra i nemici che nella foga verranno falciati dai nostri ampi fendenti! Le classi rivestono un ruolo vitale, come da tradizione: giocare nel proprio ruolo è essenziale e il punteggio è lo specchio di questa volontà di DICE di premiare il gioco di squadra in modo particolare. Nella scoreboard infatti i più alti in classifica non avranno necessariamente molte kill, ma avranno invece preso gli obiettivi richiesti e dato/eseguito ordini di squadra. Ogni classe può salire di livello fino a 10 volte, ovviamente giocando nel ruolo (non grazie a migliaia di kill come in passato): al termine di queste “carriere” avremo un’arma speciale che però, a mio avviso, non riesce a giustificare questo impegno. Alcune armi sono molto potenti ma hanno pochi colpi nel caricatore, altre non possono montare ottiche e possono essere usate solo a media distanza…in altre parole non valgono la candela e altre possono essere sbloccate molto prima.

La progressione del nostro soldato avviene in maniera diversa al passato e non strettamente legata al nostro livello; invece sbloccare armi è legato al nostro livello di classe (livello uno ha certe armi, livello due certe altre…) e all’aggiunta dei Warbonds, la valuta ufficiale ingame. I Warbonds si guadagnano salendo di livello e completando determinate sfide e saremo poi noi a decidere come e dove spenderli, se in nuove armi, gadget, veicoli etc… Un pò di libertà di scelta non guastava, ma state bene attenti a cosa volete perchè una volta spesi…non si torna indietro. Alcuni ruoli poi sono stato modificati o ridimensionati, come quello del medico, che ora non è più in grado di rianimare con la sua siringa di adrenalina un sacco di compagni caduti! Anche i tempi di alcune azioni e delle relative animazioni sono stati leggermente allungati, così da rendere alcune operazioni più bilanciate, non consentendo uno spam immediato di determinati gadget. Se consideriamo la progressione degli stessi però notiamo un certo sbilanciamento e una mancanza di spiegazioni utili a distinguere le diverse varianti di armi, che altrimenti potrebbero sembrare davvero modeste in fatto a varietà. Credo che le modifiche al sistema di Battlefield 4 poteva e doveva essere esplicitato meglio e in questo senso hanno importanza enorme i vari video rilasciati da youtubers e streamers che spiegano nel dettaglio ormi classe, ogni arma o alcune meccaniche altrimenti oscure ai neofiti. Tecnicamente questo Battlefield 1 stupisce, e fornisce l’esperienza visivamente più maestosa disponibile su console a 60fps (e le due console di punta sono praticamente identiche, con risoluzioni adattive): animazioni di armi, veicoli, cavalli e dei protagonisti sono top di gamma, senza parlare delle ambientazioni, gli effetti atmosferici e luminosi…da capogiro! Su PC ovviamente tutto questo è portato all’ennesima potenza, portando l’ambiente a livelli di vero fotorealismo! L’audio è come sempre da applauso: gli appassionati sanno che la serie di DICE ha sempre campionato ogni arma con la sua controparte reale, quindi il realismo delle stesse è qualcosa di incredibile! Ogni parte metallica in movimento suona come dovrebbe, ogni rimbombo in mezzo alle rovine di un villaggio francesce lascia frastornati e persino il fruscio delle casacche durante la corsa è qualcosa…per veri “malati” del realismo.




Conclusioni

Battlefiled 1 si conferma come il titolo multiplayer più completo, avvincente e graficamente appagante della stagione e offre anche una breve, ma toccante campagna single player per chi vuole gustarsi un pò di storie di guerra d’altri tempi. La campagna funge in un certo senso da tutorial e retroscena alla componente multiplayer che risulta reattiva e funzionante (soprattutto in confronto al lancio difficoltoso di BF4). Consiglio a tutti gli amanti di FPS di squadra di buttarsi in questa esperienza, non vi annoierete e certamente guarderete vogliosi i DLC futuri…

Pregi

  • Incredibile esperienza visiva e sonora
  • Level Design Stratosferico
  • Buone le storie single player

Difetti

  • Achievement buggati al D1
  • Problemi tecnici legati all'accesso ai menu
8.9

Ottimo

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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