Ogni volta questa serie riesce a stupirmi: iterazione dopo iterazione penso che le meccaniche abbiano ormai poco da poter dire ancora, ma volta dopo volta qualcosa mi spinge nuovamente ad immergermi nell’Animus e rivivere i ricordi di qualche misterioso antenato. Bayek, Medjay dell’Antico Egitto, non fa eccezione e il periodo storico così carico di misteri e di cultura non può che essere un periodo azzeccato in cui ambientare un nuovo Assassin’s Creed Origins. Sebbene molti giocatori chiedessero a gran voce un AC ambientato nel Giappone feudale, quest’ambientazione non è certamente arrivata senza farsi annunciare e la ricchezza di questo periodo storico non poteva restare certamente inesplorata da parte degli studi Ubisoft.
Dopo un paio di capitoli un pò sottotono, vessati da bug che alcuni utenti non hanno digerito e alcune nuove aggiunte forse non considerate sufficienti sulla next-gen, questa ambientazione ben si presta a dare il meglio dalle piattaforme attuali e dall’imminente Xbox One X: orizzonte visivo ampissimo, moltissimi dettagli e effetti giorno/notte spremono l’hardware a puntino! Bayek di Siwa, guardiano e protettore d’Egitto (Medjay) si trova invischiato in un complotto ben più grande di quanto immagina: una setta ha fatto morire suo figlio e lo ha diviso dalla sua famiglia. La natura anonima di questa setta (i Mascherati) rende difficile identificare gli autori di una spirale di morte e dolore ai danni del popolo egiziano e come guardiano Bayek si metterà in cerca di indizi sulla vera identità delle varie teste a capo di questa organizzazione.
Da principio avremo qualche pista e tutto sommato l’obiettivo sembrerà a portata di mano, ma più ci addentreremo in questo mistero più le acque si confonderanno, le tracce si perderanno e la ricerca di alleati sarà fondamentale per consentirci di allargare la nostra rete di informatori. E’ spiazzante vedere quanto vasto sia il mondo di Origins: letteralmente tutta la regione dell’Egitto del tempo è stata ricreata e solo l’area iniziale sembrerà impossibile da esplorare interamente. A bordo di cavalli o cammelli però potremo coprire distanze maggiori, incontrare città, deserti, templi e accampamenti e sbloccando i consueti punti di sincronizzazione avremo accesso a fondamentali punti di viaggio rapido. Sbloccare questi punti panoramici avrà anche la funzione di migliorare la percezione della nostra fidata Aquila, Senu, che alla pressione della freccia verso l’alto si alzerà in cielo e ci fornirà preziose informazioni sul territorio e gli obiettivi (anche nascosti o non in vista diretta). Come sempre avremo una serie di missioni principali (quasi sempre volte all’assassinio dei Mascherati) e gli NPC ci forniranno tante missioni secondarie e facoltative: il timore di avere missioni secondarie ripetitive e con compiti banali si è rivelato infondato e tutte le missioni nascondono qualche piacevole sorpresa. Mercanti disonesti, affari di famiglia, misteriosi complotti per alterare l’arte imbalsamatoria si riveleranno spesso più profonde del previsto e ci porteranno “fuori dal seminato” rispetto a quello che la missione iizialmente ci chiederà.
Entrare in contatto con nuovi personaggi darà luoghi a backstory e intrecci interessanti che per molti versi mi hanno ricordato il capolavoro di CDPR, The Witcher 3 Wild Hunt, senza magari toccarne alcune vette; in particolare mi è piaciuto avere a che fare con la moglie del medjay, Aya, che sarà una partner importante e con la quale intrecceremo delle missioni per proteggere l’ascesa al trono di faraone di Cleopatra (già sentita nominare, vero? hehehehe). Personaggi storici di spicco oltre alla leggendaria Cleopatra non mancheranno, come Cesare, Tolomeo e altri personaggi che all’epoca tramavano per il potere tra l’Impero Romano, l’Egitto e le influenze Elleniche. Il gameplay è simile ai precedenti ma è in realtà stato rivisto completamente: i combattimenti sono molto più tattici, richiedono parate e schivate e possono concatenarsi e scatenare Ultra devastanti a seconda dell’arma che euipaggiamo (potremo equipaggiare due armi corpo a corpo e due archi…ci piace viaggiare pesanti!!).
Potremo “lockare” con la pressione dell’analogico destro un avversario specifico (particolarmente utile contro i boss) per mantenere la telecamera sempre in posizione e potremo dare origine a spettacolari “danze” di affondi e schivate che, di nuovo, mi hanno ricordato TW3 (in rete ho trovato persino una guida per riconfigurare il controller in modo identico a TW3 e vi posso garantire che l’esperienza pad alla mano è molto più gratificante di quella standard pensata da Ubisoft! Personalizzate, che non è un peccato!). Tronano missioni d’indagine e l’aquila Senu ci aiuterà a marcare gli obiettivi e restringere il campo; altre possibilità sono date dalle diverse meccaniche a terra o a dorso di cavallo\cammello dove i DPS dei nostri fendenti saranno dati anche dalla velocità della nostra cavalcatura. Personalizzare la cavalcatura quindi ha una valenza anche di gameplay, anche se non potremo personalizzare a fondo l’aspetto dei destrieri e o dei cammelli, ma solo acquistarne delle varianti speciali. Questo Origins si avvicina di più ad un action RPG senza snaturare la serie, garantendo una progressione del personaggio abbastanza lineare e una curva di difficoltà sempre ben bilanciata: a conferma di ciò basti pensare che seguire solamente le missioni principali non sarà fattibile poichè l’incremento di difficoltà ci porterà a dover intraprendere missioni secondarie per salire di livello. Scontrarsi con nemici di 2-3 livelli superiori al nostro sarà alquanto difficoltoso, anche perchè spesso i nemici chiameranno rinforzi e quasi mai ci attaccheranno da soli.
A complicare anche questo aspetto, dopo un certo punto della storia, saremo costantemente braccati dai Phylakes, soldati mercenari cattivissimi che perlustreranno la mappa palmo a palmo e ci attaccheranno a vista! Quando un teschio rosso con le corna appare sulla mappa, una tromba ci avviserà di un Phylakes nelle vicinanze: ingaggiarli è possibile ma sarà davvero un’impresa tosta. Inizialmente vi consiglio semplicemente di nascondervi e aspettare che passino (è sufficiente che non vi vedano e sarete a posto!).
Paradossalmente, pur essendo il capitolo che mostra al mondo le origini dell’Ordine degli Assassini, le meccaniche di cui si sente la mancanza sono proprio quelle proprie di AC: uccisioni doppie, uccisioni in caduta o dai nascondigli saranno molto meno frequenti che in passato (o totalmente assenti, con le varianti di uccisioni da lama celata), per dare spazio ad un approccio più melee da combattimento in mischia. Mi è davvero mancato passare attraverso due guardie e ucciderle con due lame, ma date le circostanze si può capire il perchè di questa scelta. Per lo meno ci sono un pò di accessori come il veleno da lasciare sui cadaveri a mò di trappole, i dardi soporiferi o le bombe incendiarie, che riescono a disperdere gli avversari e dare spazio a qualche tattica più stealth. Il multiplayer come da tradizione è assente ma essere online comporterà l’aggiunta di missioni temporanee e di speciali incarichi dati da altri utenti “morti” nel gioco: non siamo di fronte ad una esperienza MMO, capiamoci, ma potremo vedere un segnalino missione che richiede di trovare chi ha ucciso l’utente “Pippo123” e vendicarlo per avere XP aggiuntivi. Carino, niente di che. Totalmente sparite missioni di gruppo o “cooperative” di ogni specie, ma tutto sommato non se ne sente la mancanza.
Tecnicamente Origins è una gioia per gli occhi: grafica sbalorditiva, distanze visive immense, ambienti diversi e interessanti, città, deserti, fiumi, laghi e mari, catacombe, tombe…chi più ne ha più ne metta! Non sono incappato in particolari bug, anche se qualche NPC si è incastrato nell’ambiente e ho assistito a qualche popup di elementi di gioco…tutto assolutamente perdonabile. L’audio è ben caratterizzato e la varietà nei dialoghi è ottima: una curiosità sta nel fatto che il parlato italiano (così come altri doppiaggi) va scaricato a parte al momento del primo avvio! Questa scelta credo sia volta a massimizzare lo spazio su disco lasciando all’utente la scelta di scaricare il file audio (o i file audio) desiderato. La longevità è decisamente generosa: almeno 30 ore a livello normale solo per completare le missioni principali e alcune secondarie! Per completare tutto quello che il gioco propone certamente ci vorranno altre decine di ore, ma non mi è possibile quantificare al momento… Certo è che questo ACO ti invoglia a esplorare e scoprire nuove aree e intraprendere missioni…e quando questo accade è sempre un ottimo segno!
Conclusioni
Ubisoft è riuscita a ravvivare una fiamma che stava per affievolirsi grazie a meccaniche un pochino differenti e ad una ambientazione ricca di fascino e mistero. Impensabile non ributtarsi nel mondo degli Assassini con così tanto ben di Dio da esplorare: Origins vi avvolgerà con tematiche e location interessanti che vi terranno incollati allo schermo per dozzine di ore, ve lo garantisco! Se Assassin’s un pò vi aveva stufato sappiate che questo capitolo incarna la summa della serie fino ad ora, quindi potreste facilmente ricredervi!