Non so voi ma io un titolo come Unruly Heroes lo aspettavo ansioso! Per essere esatti lo aspettavo dall’ultimo Rayman Lengeds (2013) dopo il quale non si è più visto un esponente di spicco sui platform bidimensionali di questo tipo. Un gruppetto di artisti francesi ha ben pensato di ovviare alla lacuna (incredibile che nessuno ci avesse pensato!) e di creare un titolo che ricalcasse lo splendore artistico di Ubisoft Montpellier: Unruly Heroes infatti amalgama una serie di caratteristiche già ben sperimentate, ne esplora ulteriori possibilità e variabili e si prende qualche libertà in merito al tema e all’ambientazione.
Magic Design Studios (anche loro, non a caso, di Montpellier) è al suo titolo d’esordio, ma ha decisamente le idee chiare sulla direzione artistica e sulle meccaniche che rendono piacevole un titolo a scorrimento bidimensionale: la formula “salta-corri-schiva-spara” è presente in tutta la sua forza, ma si articola attraverso le abilità di quattro improbabili eroi in viaggio in un mondo spiccatamente orientale.
Riprendendo la tematica narrativa di un classico della letteratura cinese (Viaggio in Occidente, del 1590 circa) i nostri eroi si avventurano in 4 mondi distinti (che si articolano in 29 livelli) e dovranno affrontare avversità di vario tipo, sia legate al level design che ai diversi tipi di nemici, sia agli enormi boss (e mid boss) che gli si pareranno davanti: il tutto si configura con una formula che più canonica non si può, però le variabili aggiunte dai 4 protagonisti giocabili portano il gameplay ad un livello di profondità decisamente superiore.
Wukong, la scimmia col bastone Bo avrà una certa agilità e un certo moveset da combattimento, Sanzang il monaco leggiadro avrà molto slancio verso l’alto (utile in alcune sezioni) e delle mosse ad area particolarmente efficaci con nemici volanti, il maiale Kihong sarà ingombrante e un pò goffo ma piuttosto resistente, mentre Sandmonk è una creatura bestiale ed avrà anch’esso mosse specifiche e la capacità di rompere particolari rocce per aprire dei passaggi nei livelli.
Oltre alle animazioni e mosse peculiari troveremo in giro dei i mondi delle statue di pietra che attivano dei poteri speciali, utili per proseguire nella storia: la statua del maiale consentirà al relativo personaggio di gonfiarsi come un pallone e fluttuare verso l’altro, mentre la statua della scimmia farà diventare il suo bastone Bo gigantesco creando rampe verso piattaforme altrimenti irraggiungibili. Il meccanismo vi sarà chiarissimo (più della mia spiegazione) dopo il primo caso in cui vi imbatterete. Questo continuo cambio di abilità, movenze e possibilità rende il gioco molto movimentato e per nulla monotono; se perderete un personaggio non temete, una sorta di fantasma/palloncino svolazzerà per lo schermo e se lo colpirete tornerà selezionabile nel menu in basso.
Avere a disposizione un team si rende particolarmente utile nelle fasi boss, dove in sostanza avremo tante “vite” quanti i personaggi che riusciamo a tenere in vita: se le perderemo tutti dovremo ritentare la sezione o lo scontro (mi è capitato di rado però, proprio grazie alla funzione di salvataggio in corner del compagno fluttuante!).
I suddetti boss (cosi come anche i semplici minion nemici) mi sono piaciuti molto, un pò per il look orientale, un pò per le sembianze mastodontiche e le fasi multiple per sconfiggerli: non vi voglio spoilerare ma saranno ciascuno estremamente ben caratterizzato e con dei punti deboli da sfruttare con astuzia e tempismo. Gli stessi piccoli nemici avranno comportamenti interessanti, come per quanto riguarda i lupi, che cercheranno l’attacco di branco e scaglieranno delle frecce all’unisono: in una sezione poi potremo prendere il controllo di uno di essi e usare l’ululato per richiamare i compari per usarli a nostro vantaggio (anche questa una feature che rende variegato il gameplay).
Al termine della campagna principale, recuperato l’artefatto oggetto della nostra avventura, potremo anche decidere di cimentarci con una modalità PvP che prevede alcune arene e la possibilità di darsele di santa ragione contro un amico: ho provato un paio di “incontri” ma non mi sono parsi particolarmente brillanti, ma d’altronde una modalità simile era presente anche in Rayman Legends e non mi sono mai spiegato il perchè…
Menzione particolare va fatta in merito alla cooperativa che prevede di giocare la storia in 4 giocatori distinti: io l’ho provata con due giocatori e la cosa è risultata fattibile ma piuttosto ostica per via della gestione dei compiti e per via delle restrizioni della telecamera. Non oso pensare a cosa sarebbe essere in quattro su schermo! Ovviamente aggiungere dei contenuti piuttosto che toglierli è sempre un bene, ma temo che queste interazioni generino troppo caos, divertente nel breve, ma confusionario alla lunga.
Tecnicamente il titolo è davvero un gioiellino anche se forse non raggiunge le vette del titolo citato in testata, soprattutto sul versante musicale (i “livelli sonori” sono rimasti nel cuore di tutti..); visivamente si nota tutta la cura profusa per rendere Unruly Heroes un titolo bellissimo da vedere, con fondali molto caratterizzati e movimentati quanto basta. L’engine scelto per questo lavoro è Unity e quindi l’adattamento per ottenere la grafica raffinata che potete ammirare non è un lavoro da poco: ogni ambientazione è diversa e ogni mondo ha una sua palette di colori ben distinta: come per il gameplay anche per l’occhio non c’è la stanchezza di guardare un tema che si ripete con piccole variazioni…sebbene la densità degli elementi su schermo non sia immensa.
C’è la giusta dose di epicità anche nel comparto sonoro, con una melodia orientaleggiante che ci accompagna e buone sequenze incalzanti durante le fasi dei combattimenti.
Unica nota negativa che mi sento di rimarcare ha a che vedere con la risposta dei comandi, che sembrano in un certo modo rallentati e certi salti apparentemente molto facili richiedono diversi tentativi per via di questo motivo: bisogna abituarsi per ovviare il problema, ma ci sono diversi personaggi che richiedono uno sforzo extra per essere padroneggiati che li rende più fastidiosi da usare.
Conclusioni.
Unruly Heroes non annoia mai, è un ottimo platform bidimensionale a tema orientale che prende spunto dai migliori ed estende il gameplay alle abilità di 4 personaggi giocabili distinti (che possono essere controllati da un player o da player diversi). UH è una delizia per gli occhi e non a caso parte del team di sviluppo aveva lavorato agli ultimi capitolo di Rayman: consigliato a tutti gli amanti di un buon platform 2.5D, non troppo difficile, ma comunque appagante. Magic Design Studios ci ha davvero fatto una bella sorpresa!