La celebre saga di Super Mario ci accompagna ormai da diversi lustri, facendo divertire milioni di videogiocatori di tutte le età. Un po’ tutti siamo cresciuti a pane e Super Mario e diverse generazioni hanno avuto il loro primo capitolo della saga. C’è chi ha iniziato con il primissimo Super Mario Bros. nel 1985, chi invece con il capolavoro assoluto, Super Mario Bros. 3, o ancora chi, come me, con Super Mario World. Cosa certa è che ognuno di noi ha avuto modo di iniziare sempre con un Super Mario diverso, pure con quelli successivi agli episodi appena menzionati, come ad esempio il rivoluzionario Super Mario 64. Il baffuto idraulico (che ora sembra abbia cambiato “mestiere”, ma per me e penso un po’ tutti, tale rimane) ha avuto sempre un ruolo importante per le console Nintendo, pur con capitoli sfortunati come gli ottimi Super Mario Sunshine e Super Mario 3D World (capolavori superiori ai due assurdamente osannati, seppur bellissimi, Galaxy): trainarne le vendite. Che siano i capitoli 2D o 3D, in parte ci è sempre riuscito. Dopotutto, la mascotte Nintendo, tralasciando le dovute eccezioni che confermano la regola, piace a chiunque; perché il suo obiettivo lo centra ad ogni giro: divertire.
Arriviamo quindi nel 2017, anno da poco conclusosi, ed è la volta di Super Mario Odyssey. La grande N ha finalmente imparato dai suoi errori e da quelli colossali compiuti nel periodo Wii U, ed ha pubblicizzato in maniera più che ottima il loro nuovo pupillo. I risultati non sono mancati, tant’è che le vendite sono state ottime e i social esplosi. Ciononostante, la qualità vien prima di tutto. Chi si è regalato per Natale un Nintendo Switch con Super Mario Odyssey, ha sicuramente passato le feste in piacevole compagnia. Per coloro che invece ancora non hanno avuto modo di giocarlo, non resta che rimediare quanto prima, poiché opere di tal calibro non si vedono così tanto spesso.
Let’s do the Odyssey
Il gioco inizia subito con un faccia a faccia tra Mario e l’arcinemico di sempre, Bowser. Il cattivissimo re dei Koopa, questa volta, non solo ha rapito la principessa Peach, ma vuole anche sposarla (come riesca a catturarla sempre con cotanta facilità, invece, rimane sempre un mistero). Il nostro eroe ha la peggio e per di più viene fatto a pezzi anche il suo inseparabile “amico”: il cappello. Dalla nave volante in cui si tiene lo scontro, viene scaraventato giù, finendo a Borgo Tuba, nel Regno del Cappello. Andrà in suo soccorso il nuovo personaggio introdotto in Super Mario Odyssey, ossia Cappy, una sorta di esserino con delle piccole braccia e la testa a forma di tuba proveniente proprio dal regno in questione. Anch’egli si trovava sulla nave volante di Bowser, poiché il temibile dinosauro ha “rapito” anche la sua sorellina, Tiara, per usarla come copricapo di Peach. Ripresosi dalla perdita dei sensi e fatte le dovute presentazioni con Cappy, avendo un obiettivo in comune, i due decidono di collaborare. Dopo una simpatica scenetta, oltre a diventare il nuovo compagno di viaggio, Cappy sarà anche l’attuale cappello di Mario. La sua funzione, però, non si limiterà solo a coprire la capoccia dell’idraulico e vedremo in seguito alcune delle strepitose azioni che sarà possibile eseguire grazie al cappello parlante (vivente… boh, decidete voi come definirlo un tubalese).
Borgo Tuba fungerà un po’ come regno tutorial, per apprendere i comandi ed alcune delle possibilità offerte da Cappy. Solo una volta giunti al Regno delle Cascate, l’avventura avrà ufficialmente inizio. Un viaggio all’insegna del divertimento, che ci accompagnerà in un tripudio di idee, sezioni fantastiche e situazioni spassosissime. Un’avventura che saprà rivelarsi sempre avvincente, originale e fresca, proponendo un gameplay stratosferico e ricco di peculiarità, sino ad uno dei migliori finali della serie. Super Mario Odyssey non ha forse la carica rivoluzionaria respiratasi con il primo Galaxy, ma evolve la formula di gioco dell’intera saga, rinnovandosi ancora una volta e garantendo un’esperienza ludica strabiliante, eccezionale e che fa scuola di game e level design. Nintendo è riuscita a confezionare un prodotto impeccabile a cui è difficile muovere delle critiche. Un titolo che da solo vale il prezzo di Switch; una console in costante crescita e che in un anno ha saputo già regalare tante emozioni. Cari lettori, quello che abbiamo tra le mani è senza alcun dubbio il miglior Super Mario 3D della saga, secondo solo al capolavoro per antonomasia, Super Mario 64. Al di là dei discorsi prettamente storici e della rivoluzione che fu nel 1996, lo straordinario capitolo per lo sfortunato Nintendo 64 è una pietra miliare che va oltre. L’opera meravigliosa del maestro, Shigeru Miyamoto, ancora oggi ha tanto da offrire ed insegnare e dovrebbe essere giocata da tutti, almeno una volta nella vita.
Torniamo al presente, per non divagarci oltre con il superlativo passato. Super Mario Odyssey è un punto di svolta per la saga ed è difficile immaginare ora un nuovo capitolo senza Cappy e senza le tante meccaniche ed offerte ludiche introdotte dal titolo in questione. Non sarà stato particolarmente rivoluzionario, non ha avuto l’impatto incredibile di un The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ma l’ultima fatica della grande N prende il meglio di trentacinque anni di storia e partorisce una produzione brillante sotto tutti i punti di vista. Difatti, oltre a ritrovarci un gioco pazzesco, abbiamo anche un comparto tecnico meraviglioso. In una generazione dove si è alla costante ricerca della perfezione grafica e della massima risoluzione, Odyssey, con la sua semplicità, ci regala una prelibatezza stilistica avente pochi eguali. Pur dopo molte ore di gioco, è facile che il fruitore possa ancora incappare in tante delle meraviglie perse per strada. Questo perché ogni Regno colpisce per la sua estetica e per la cura minuziosa dei dettagli. Dai tramonti favolosi del Regno del Mare ai tratti orientali di uno degli ultimi mondi. Gli effetti particellari, l’illuminazione, il level e character design… tutto sviluppato con una ricercatezza meticolosa e preziosa.
Solo prendendo in esame il modello di Mario, possiamo notare quanto lavoro ci sia dietro alla sua realizzazione. Oltre alla cura nei dettagli di abiti, capelli e baffi, le animazioni sono ottime e gli effetti riproposti dalle interazioni ambientali di quando Mario esce dall’acqua, si scotta o si sporca con la sabbia del deserto (per non aggiungere altro) sono veramente un gran bel vedere. La varietà offerta dalle ambientazioni è immensa. Deserto, città, mare, ghiaccio, selva… c’è davvero l’imbarazzo della scelta e potremmo stare qui a parlarvi della bellezza di ogni mondo per tutta la recensione. Molti regni propongono inoltre ambientazioni inedite e coraggiose che danno una svolta ai soliti standard della saga (che comunque non mancheranno). Sarà possibile anche cap-turare (concedetemelo) screen, sia semplicemente col tasto Share, sia sfruttando la modalità foto implementata nel gioco, così da immortalare momenti strabilianti o scorci magnifici che la produzione Nintendo ci ha regalato. Tramite questa modalità sarà inoltre possibile modificare le proprie foto, applicando una grande quantità di filtri, ruotandole a piacimento ed in più avvicinare o allontanare la visuale. Potrete anche inserire il logo del gioco in uno dei quattro angoli dello schermo, a colori o in bianco e nero.
Il titolo è di una fluidità e dinamicità dei controlli notevole. Raramente si incappa in qualche lievissimo calo di framerate, tra l’altro molto trascurabile; per il resto è quasi sempre stabile e gira a 60fps. Super Mario Odyssey sfrutta quindi appieno le caratteristiche della console ibrida di Nintendo, anche se per gestire cotanta meraviglia non mancano dei compromessi. In primis, possiamo notare che da notevoli distanze, i modelli poligonali delle ambientazioni non vengono caricati del tutto. Quindi, durante un avvicinamento dall’alto, è facile notarne il pop-up di alcuni elementi. In secondo luogo, da alcune angolazioni le ombre non sono sempre renderizzate in maniera ottimale, anche se questo si intravede solo in sporadici casi; in generale, invece, risultano una gioia per gli occhi. Si tratta dunque di piccole magagne tecniche per garantire tuttavia un’esperienza di gioco impeccabile. Il tutto, inoltre, non rovina per nulla l’impatto visivo. In modalità portatile il gioco mantiene elevata la sua qualità tecnica, chiaramente con i giusti compromessi di risoluzione e di visione. Logico che su TV il gioco mostri le sue elevate potenzialità, ma anche in portatile si difende più che bene, pur riducendo un po’ le prestazioni grafiche in favore della fluidità. Secondo gli esperti britannici di Digital Foundry, Odyssey ha una risoluzione dinamica che varia tra 720p e 900p in docked, nella modalità TV, mentre in portatile tra i 640×720 ai 1280×720.
Dal punto di vista audio, invece, nulla da ridire. Gli effetti sonori sono di pregevole fattura, pur riprendendone alcuni dai capitoli precedenti, ma con piccoli miglioramenti del caso. Il lancio di Cappy, grazie al suono riproposto, dona un feeling notevole ed un senso di interazione magistrale, anche in merito al fatto che è possibile sfruttare i sensori di movimento per lanciare il cappello (con una precisione maggiore).
Musicalmente, Super Mario Odyssey è superbo, gradevole e ricco di varietà e stile. Ritroviamo temi per tutti i gusti. Un mix di generi dall’impronta comune, con alcuni riarrangiamenti dei capitoli del passato davvero fantastici. Per non parlare poi dei brani cantati, di una bellezza disarmante. Jump Up, Super Star! sicuramente non è il tema più bello che il panorama videoludico abbia mai offerto, ma è talmente rappresentativo, semplice ed orecchiabile che entra in testa a qualsiasi tipo di persona. Troviamo composizioni colossali e superlative altrove, ma questo, grazie al suo stile, è il brano che più rappresenta il gaming nella sua forma più pura; il divertimento, la voglia di giocare.
Come se non bastasse, il platform Nintendo presenta delle sezioni di gioco 2D in 8 bit, entrando letteralmente in alcune pareti attraverso dei tubi specifici. Ritroviamo quindi Mario in versione sprite (stesso dicasi per tutto il resto) come i bei tempi che furono, con tanto di effetti sonori riproposti fedelmente. Anche qui la cura minuziosa non manca: una volta dentro a queste pareti, la musica del regno in cui ci troviamo passa in versione 8 bit, riadattandosi così perfettamente alla sezione giocata. Anche il jingle di ottenimento delle Lune è riproposto in tal maniera. Inoltre, giusto per donare valore aggiuntivo al tutto, qualsiasi capo d’abbigliamento indossato dal nostro eroe (dei tanti presenti nel gioco) sarà fedelmente riproposto nella versione sprite 8 bit di Mario (ad eccezione solo di pochissimi abiti). Un fattore che potrebbe risultare irrilevante in termini prettamente ludici, ma che al contempo dimostra quanto Nintendo ci tenga alla cura nei minimi dettagli e particolari.
Quanto è bello cap-turare… i nemici
Uno degli elementi innovativi di Super Mario Odyssey è la possibilità di prendere il possesso di alcuni nemici, alleati o elementi dello scenario, tramite Cappy. Mario così assumerà le sembianze del nemico, o meglio… prenderà in prestito il corpo. Quest’azione viene denominata cap-tura e sarà fondamentale per il proseguimento del gioco e superare così punti e sezioni specifiche. Il tutto riproposto in una maniera tanto semplice quanto efficace, sia ludicamente che esteticamente. Basterà lanciare il cappello contro ciò che vogliamo cap-turare per prenderne le sembianze. Ogni nemico cap-turato avrà tratti caratteristici del look di Mario con Cappy sulla testa. Divertentissimo vedere un Goomba o qualunque altro personaggio con i baffettoni. Ogni cap-tura, offrirà un feeling differente pad alla mano, nonché le caratteristiche e abilità di base di ciò che andremo a cap-turare, donando così maggior linfa al gameplay. Con i Goomba oltre a non scivolare sul ghiaccio potremo formare una torre di quest’ultimi, utile per raccogliere qualche Luna in particolare o raggiungere elevate altezze. Col Goomba alato potremo invece svolazzare per il luogo in cui l’abbiamo cap-turato, pur non potendo salire oltre la quota in cui abbiamo preso in prestito il suo corpo (se non di poco). Questi sono solamente due esempi. Abbiamo anche il Fiammetto, che ci permetterà di nuotare nel fuoco, il Pesce Smack che incrementerà le abilità di nuoto e soprattutto di poter respirare sott’acqua. Non mancherà il Pallottolo Bill, il quale per un certo periodo di tempo può volare in tutte le direzioni (in orizzontale); utile per far esplodere qualcosa nello specifico. Potremmo continuare elencandone ancora altre o tutte, ma lasceremo il piacere della scoperta a coloro che decideranno di giocare il fantastico platform Nintendo. La qualità e la varietà delle cap-ture è veramente elevata ed offre un’esperienza davvero spassosissima, con tanto di sorprese a non finire. Quando penserete di aver visto tutto, ci sarà sempre qualcosa che vi farà ricredere. Esse saranno il vero fulcro del gioco, ma Super Mario Odyssey non ruoterà solo intorno a questa fenomenale feature.
Il titolo è suddiviso in svariati regni a loro volta contenenti diversi mini-livelli ed alcuni obiettivi principali. Infatti, prima che il regno sia completabile totalmente, andranno innanzitutto superati gli obiettivi, ma sarà anche necessario portare a termine l’avventura per sbloccare ulteriori Lune, nonché un succoso post-game. Mario e Cappy, per raggiungere Bowser e salvare Tiara e Peach, dovranno viaggiare per i regni utilizzando la navetta che dà il titolo al gioco: la Odyssey. Essa trae energia dalle Lune sparse in giro per i mondi e per raggiungere i livelli sempre successivi, sarà fondamentale ed obbligatorio raccoglierne un certo numero di volta in volta. La cifra di Lune totali fa spavento in confronto alle classiche 120 Stelle (o Soli, in Sunshine) dei capitoli precedenti. La formula di raccolta delle Lune, però, svecchia quella delle Stelle. Se ricorderete, in tutti i Mario 3D, una volta raccolta una Stella, il gioco riconduceva Mario all’HUB e di conseguenza bisognava poi rientrare nel livello per la sfida della Stella successiva. In Super Mario Odyssey, invece, il tutto è più veloce: i Regni si sbloccano man mano prendendo le Lune degli obiettivi principali, senza però riportarci indietro.
Solo con la raccolta delle Multilune (che equivalgono a tre Lune per la Odyssey, ma pur sempre una ludicamente parlando) saremo riportati all’inizio del livello nei pressi della navetta, poiché verranno sbloccate delle Lune in particolare (quindi il Regno necessita di un nuovo caricamento). Tutte le altre, ci lasceranno invece nel luogo in cui le abbiamo raccolte, senza spezzare quindi i ritmi di gioco. Le Multilune vengono rilasciate dalle boss battle principali dei regni. Vi saranno i Broodals, antipatici coniglietti e scagnozzi di Bowser, con i quali Mario si scontrerà più volte durante l’avventura. Come se non bastasse, in alcuni momenti anche la loro madre cercherà di mettere i bastoni tra le ruote. Dopodiché, non mancano i boss specifici posti quasi in ogni Regno. Le boss battle con quest’ultimi sono tra le più belle della saga ed alcune risultano anche piuttosto impegnative. Nulla di particolarmente difficile, ma nemmeno fin troppo facili come quelle degli ultimi anni. Tra queste, non mancheranno anche particolari sorprese, idem nelle battaglie contro il malvagio Bowser.
Ogni Regno avrà un numero variabile di Lune da raccogliere, a differenza degli standard del passato. Considerando la loro quantità elevata, è difficile pensare non ci sia ripetitività. E invece potete stare tranquilli! Super Mario Odyssey propone una varietà immensa di situazioni di gioco. Non mancheranno alcune sfide riproposte, ma sempre in maniera differente. A parte queste, abbiamo tra le mani un platform intriso da una moltitudine pazzesca di Lune sempre diverse, originali ed uniche. Oltretutto, bisogna considerare anche che quasi ogni Luna può essere raccolta in tantissimi modi differenti (alcune faranno la felicità di chi ama porsi delle sfide personali). Sarà poi possibile non completare affatto gli obiettivi e raccogliere solamente il numero di Lune necessarie per raggiungere il Regno successivo. Di conseguenza, quindi, il giocatore avrà una libertà piuttosto elevata di come affrontare il gioco.
Non solo Lune
Ad arricchire il titolo in questione vi saranno anche le monete, suddivise in due categorie: quelle classiche, ossia i Coins e le monete viola. Le prime serviranno come valuta di gioco, in qualsiasi mondo, mentre le altre fungeranno da valuta solamente nel Regno di appartenenza. Quest’ultime varieranno da un minimo di 50 ad un massimo di 100, a seconda dell’ampiezza dell’area. Sarà necessario prenderle tutte o comunque una buona parte per comprare degli abbigliamenti specifici, utili ad ottenere delle Lune in particolare e per acquistare dei souvenir per abbellire la Odyssey. In caso di morte, questa volta non ci saranno vite extra, quindi Mario perderà 10 monete ogni volta che passerà a miglior vita. Sebbene le monete standard possano sembrare moltissime, tant’è che potrete arrivare sino ad un massimo di 9999, sappiate che nel post-game esse potrebbero non bastarvi mai per la mole di contenuti acquistabili in secondo momento. Quindi, un consiglio è quello di raccoglierne sempre il più possibile e di spenderle prima di arrivare alla cifra massima, soprattutto nelle fasi iniziali dell’avventura. Riguardo invece la raccolta delle monete viola, bisogna dire che alcune di esse risulteranno veramente ostiche ed infami. Meno ne mancheranno, più difficile sarà scovarle, tant’è che a volte riescono ad essere pure più complicate delle Lune stesse. Altrettanto bello, però, è che capiterà molto spesso di averle sotto al naso e di non notarle. Una delle particolarità di Super Mario Odyssey è infatti quella di intravedere Lune, monete e vari punti, magari sfuggiti ad una prima occhiata, da diverse angolazioni.
La struttura dei Regni sarà sandbox, ripercorrendo quindi lo stile dei capitoli più vecchiotti, quali Super Mario 64 e Sunshine, con ovviamente mondi molto più grossi e corposi, pieni di cose da fare. Elemento caratteristico, però, è la presenza di una marea di mini-livelli ubicati nei vari Regni (a volte anche ben nascosti) caratterizzati da una struttura quasi sempre più lineare, concentrata nel platforming puro e meno nell’esplorazione, connotazione appartenente invece alle aree principali. In sostanza, Odyssey è un mix perfetto di tutto il meglio che la saga ha offerto nel corso degli anni. Abbiamo i mondi esplorabili da cima a fondo e che richiamano quindi per struttura un po’ il genere dei collectathon, dove però non mancano comunque sezioni di gioco in cui sfruttare le proprie abilità od ovviamente le cap-ture. Troviamo poi i mini-livelli, alcuni dei quali ricordano per stile un po’ Super Mario 3D World per visuale o Sunshine in alcuni casi specifici (con dei fiori turbo che ricordano una particolare abilità dello Splac 3000 e tanto di sezioni che richiamano il bellissimo episodio per GameCube).
La varietà di quest’ultimi è mastodontica, con sorprese a non finire. Inoltre, ogni mini-livello, a parte per alcune eccezioni, conterrà sempre due Lune: la prima è quella posta alla fine della sfida di appartenenza; l’altra, invece, può essere un’ulteriore sfida nella sfida o semplicemente è nascosta da qualche parte e non sempre la si scova con facilità. Le sezioni 2D, invece, sono presenti o nell’area principale di gioco oppure hanno mini-livelli di appartenenza. Ci saranno persino degli indizi per scovare Lune in particolare. Indizi ottenibili in un Regno ma la cui Luna è ubicata in un altro mondo. Mario può inoltre interagire con una Vespa, storica moto italiana che potrete guidare nella città, e il Ruggitaxi, particolare animale di pietra simile ad un leone, molto veloce ed utilissimo nel deserto. Non mancano poi dei minigiochi, alcuni dei quali molto divertenti.
Il gioco dispone anche di una mappa, davvero efficace durante l’esplorazione. Quest’ultima, inoltre, sembra uscire proprio dai vecchi manuali di istruzioni dei bei tempi che furono. Infatti, ogni Regno, nella pagina appartenente a quest’ultima, contiene informazioni e descrizioni apposite (questo giusto per ricollegarci sempre alla cura minuziosa del titolo). Ad aiutarci nella ricerca ci saranno un Toad che con 50 monete vi fornirà un indizio sulla cartina (una croce, per la precisione) e Chiacchierotto, un pappagallo che ci fornirà tre suggerimenti alla volta con i nomi delle Lune (che possono farci quindi intuire cosa fare). A discrezione del giocatore se accettare questi consigli oppure farne a meno. Sappiate solo che certe Lune sono particolarmente crudeli, perché pur con la croce sulla mappa ed il suggerimento di Chiacchierotto, potreste non trovarle subito (e di folli ce ne sono una marea).
Insomma, Odyssey è il connubio perfetto di trentacinque anni di Super Mario ed offre contenuti per ogni tipo di palato. Certamente, l’avventura risulta meno avvincente se si tira dritto e perdendo quindi tutto quello che il gioco offre. Pertanto, unico neo può essere visto in un’offerta maestosa per i completisti, ma meno per coloro che preferiscono solamente portarlo a termine. Non assaporare tutto quello che questo titolo offre, però, è quasi una bestemmia per chiunque voglia definirsi videogiocatore. D’altro canto si può affermare con quasi assoluta certezza che riesce veramente complicato non godere appieno del titolo. Al 90% dei casi, il giocatore è quasi sempre portato a scovare le Lune più intricate, tutti i mini-livelli e quant’altro, proprio in favore del divertimento. E ne vorrete sempre di più! Difficile pensare ad un videogiocatore che non assapori Super Mario Odyssey nella sua quasi totale interezza. Poi ovvio, indubbiamente non tutti punteranno al completamento totale dell’opera, ma di certo ognuno rincorrerà il proprio appagamento personale. Perché è difficile solamente l’assaggio di un piatto delizioso. Chiunque lo mangerebbe sempre tutto, fino a saziarsene.
Il controllo di Mario è molto preciso ed il feedback dei comandi e dei sensori di movimento risulta davvero egregio. Si tratta dell’evoluzione del modello di Galaxy che risultava abbastanza legnoso e lento. Non ci sarà quindi la libertà del salto e delle possibilità assurde di Super Mario 64 o di Sunshine, ma almeno ritorna in auge la dinamicità del controllo e la velocità come in passato, garantendo quindi nuovamente spettacolarità di gioco. Il moveset dell’idraulico è composto da una quantità impressionante di azioni, grazie anche a tutte le possibilità offerte da Cappy. È consigliabile giocarci in modalità TV o table piuttosto che in portatile proprio per godere al meglio dei sensori di movimento (ma anche giocandoci in modalità portable non è che sia ingiocabile come invece sostenuto da alcuni). Nintendo inoltre ci consiglia di giocare con i Joy-Con staccati dal grip per un feeling migliore, ma anche tenendoli attaccati risulta comunque molto solido e preciso. Cappy si può lanciare col tasto X o Y, ma anche scuotendo il Joy-Con ed ogni direzione verrà fedelmente emulata e riproposta su schermo. Potrete lanciare il cappello in una marea di modi, dall’alto verso il basso o viceversa, in diagonale oppure dritto o ancora eseguire un attacco rotante.
Inoltre, lanciandolo con il tasto di appartenenza e scuotendo poi il Joy-Con, Cappy si fionderà in automatico su nemici, monete, elementi dello scenario o personaggi/oggetti da cap-turare, rendendo più immediate e veloci molte azioni. Il cappello non verrà sfruttato solo per eseguire quanto appena descritto, ma anche come rampa di lancio. Mario potrà infatti lanciare il cappello e tenerlo fermo in una specifica posizione con la semplice pressione del tasto X o Y e saltarci sopra. Quest’azione tanto semplice quanto complessa offre una marea di possibilità e per gli amanti del platform e degli estremismi si rivelerà una delle cose fondamentali del gioco. Salti impossibili e rocamboleschi saranno invece concepibili grazie a questa peculiarità. I giocatori più fantasiosi potranno provarne di tutti i colori, tant’è vero che Nintendo stessa ha realizzato il gioco in maniera tale che in molte sezioni si possa bypassare una scelta di game design rispettiva. In alcuni punti, la grande N sembra quasi volerci premiare, mettendo una quantità elevata di monete in posti apparentemente irraggiungibili. Il divertimento del gioco quindi non è solo delineato dalla raccolta di Lune e monete viola e quindi dal suo completamento, ma anche nel modo in cui il titolo può essere sviscerato e vissuto. Offre al giocatore un universo infinito di risorse che non fanno altro che arricchire l’esperienza complessiva, garantendo un divertimento continuo.
Super Mario Odyssey può essere visto come un gioco piuttosto facile per i giocatori più navigati, ma è altrettanto vero che la saga dei capitoli 3D non ha mai toccato vette assolute della difficoltà, se non verso le battute finali e per alcune sfide in particolare (solo Sunshine è risultato un po’ più difficile). Stesso discorso vale quindi per questo nuovo capitolo. Non mancheranno sezioni che faranno tirare qualche bestemmia ed altre in cui ci perderete più tempo per superarle. Non mancheranno anche prove e sezioni, nonché dei mini-livelli avanzati, da superare senza Cappy. Abituati alle azioni eseguibili col lancio del cappello vi verrà spontaneo eseguirle, ricordandovi e rendendovi poi conto di non poterlo fare. Ovvio che tirando dritto possa risultare un’avventura semplice e abbastanza corta, ma non valeva forse anche per tutti gli altri capitoli? Io stesso negli ultimi tempi ho rigiocato tutti i Super Mario 3D prima di scrivere questa recensione, sia per valutare al meglio Odyssey, sia per uno speciale in lavorazione.
A parte Sunshine, tutti gli altri si portano a termine piuttosto in fretta, sia volendo completarli al 100%, sia e soprattutto se si tira dritto. Quest’ultimo può risultare breve da portare a termine facendo il minimo indispensabile, ma se volete completarlo e scovare tutto quello che il gioco può offrire, potrete passarci anche la bellezza di 60-70 ore, se non di più (a seconda delle abilità di chi gioca). Quale Super Mario ha mai garantito un numero di ore così elevato, se non rigiocandoli sino allo sfinimento? Nessuno! Il bello è che le ore scorreranno in una maniera così piacevole quasi da non rendersi conto. Chi vi scrive è vero che l’ha finito due volte con seconda run al 100%, ma è anche vero che le oltre 120 ore passate in compagnia di Super Mario Odyssey son trascorse come in un niente.
Conclusioni
Tirando le somme, Nintendo ha confezionato un giocone pazzesco. Uno di quei capolavori che difficilmente è possibile concepire e replicare, se non con un’immensa bravura ed un estro creativo fuori parametro. Il Director, Kenta Motokura, dopo il brillante 3D World, diretto a quattro mani con Koichi Hayashida, ha saputo dare una svolta al brand, modernizzandolo e rinnovandolo totalmente, tanto da diventare una nuova base per eventuali capitoli futuri. Dopotutto, come dicevamo nelle prime battute della recensione, è complicato immaginare un nuovo capitolo senza le possibilità offerte da Cappy.
Difficile trovare difetti grossolani in una produzione di tal calibro. Si può giusto muovere qualche critica alla gestione delle cap-ture, le quali non sono tutte sfruttate appieno. Alcune utilissime in più occasioni, altre purtroppo relegate solo a qualche mordi e fuggi ed altre ancora che, seppur sfruttate, potevano offrire di più (tipo il rettile volante). Altro piccolo neo possiamo riscontrarlo nella gestione delle Lune dedite agli obiettivi principali, a volte fin troppo brevi più che prettamente facili. Infine, non propriamente un difetto quanto una mancanza, l’assenza dei Boo e di un Regno a loro dedicato si fa sentire (tralasciando un’eventuale cap-tura che sarebbe comunque potuta somigliare troppo al power up presente in Galaxy). Per il resto, è previsto a breve un aggiornamento simpaticissimo per sfruttare la componente online ed il producer Yoshiaki Koizumi non esclude la possibilità di DLC futuri, solo in caso di idee davvero interessanti e particolarmente avvincenti da sfruttare. Il prodotto risulta completo così com’è, senza che storciate il naso dopo aver letto questa notizia. Aggiunte di rilievo potrebbero fare sicuramente piacere, ma non si tratta di quei casi in cui abbiamo prodotti volutamente incompleti per poi essere infarciti di contenuti aggiuntivi dediti a spillare soldi agli utenti (vero, Hyrule Warriors?). Dopotutto, non è nemmeno una certezza.
Super Mario Odyssey è un prodotto raffinato, solido e divertentissimo. Curato sotto tutti i punti di vista e i piccoli nei appena citati non rovinano l’esperienza complessiva di gioco, che risulta eccezionale. Nintendo ha fatto centro, creando ancora una volta un capolavoro nel panorama platform, dimostrandosi i maestri indiscussi del genere. Killer Application senza alcun dubbio, Odyssey non può mancare assolutamente a qualsiasi possessore di Nintendo Switch. L’odissea videoludica vi aspetta!