Persona 5 Recensione

Siamo di fronte al miglior capitolo della serie, diamoci dentro!

Su questa serie ventennale si sono spesi una marea di articoli, quindi sembrerebbe l’ennesima iterazione di un franchise di discreto successo che approda, con calma, sulla nextgen di casa Sony. Tuttavia non è esattamente così: nato in origine come uno spinoff della serie Shin Megami Tensei (della quale ha mantenuto a lungo la nomenclatura), ora si sgancia dal passato in maniera definitiva e sboccia con un titolo grandioso e totalmente incentrato sulle migliori meccaniche della serie Persona.

Persona 5, in sviluppo presso ATLUS da tre anni buoni, è un JRPG di tutto rispetto, dotato di uno stile visivo accattivante e originale e di meccaniche collaudate, ma arricchite e rifinite come mai prima d’ora.
Se siete totalmente digiuni di giochi di ruolo giapponesi e in particolare sulla saga potrebbe non essere facilissimo per voi entrare nel mood e digerire alcune delle suddette meccaniche: il gioco fa del suo meglio per introdurvi a questo folle mondo fatto di teenager, relazioni sociali complicate, e misteriosi combattimenti magici..ma potreste comunque faticare un pò durante le prime ore di gioco.
L’intero concetto di fondo è che i protagonisti possiedono inconsciamente la possibilità di viaggiare nel Metaverso e portare alla luce il Persona che risiede nel loro cuore, dietro una maschera che lo cela.
I Persona sono come tratti potenti del proprio carattere, delle creature magiche al nostro servizio che prendono “vita” solo se accettiamo di strapparci di dosso la maschera che li tiene bloccati dentro di noi; nel Metaverso, un universo parallelo creato dal cuore e dalla mente di persone “speciali”, i nostri poteri ci permetteranno di risolvere dei problemi che si riflettono sulla vita reale, sulle persone/amici/conoscenti che conosceremo nella Tokyo rappresentata in P5.

Il protagonista si trova invischiato in una storia complicata da spiegare, così come voi vi troverete di fronte ad una storia surreale ma molto interessante: con un flashback partiremo dal principio, dal nostro arrivo a Tokyo (nell’attico del Caffé Le Blanc) e alla nostra integrazione nella scuola locale (la Shujin Academy) e ai difficili rapporti con studenti sospettosi o spaventati dai nostri trascorsi. Se l’incipit non vi suona nuovo è perché è abbastanza simile al bel Shin Megami Tensei Persona 4, uscito ormai nel lontano 2008: le tematiche sono sempre più o meno le stesse, ma la cosa non disturba affatto.

La città di Tokyo, protagonista quanto i nostri giovani eroi.

Durante le prime ore saremo catapultati in un rimbalzo continuo tra il mondo reale e il metaverso, conosceremo nuovi personaggi che crederanno alle nostre storie e altri bisognosi del nostro aiuto… Una volta ingranato il meccanismo le cose si faranno serie e le meccaniche diventeranno molto più interessanti.
Nel Metaverso dovremo approntare dei “Palace”, delle strutture create inconsciamente dal cattivone di turno che riflettono i suoi istinti repressi, le sue voglie e i suoi desideri più reconditi e Infiltrarsi in questi Palazzi sarà il nostro punto forte! Il protagonista infatti diventerà un Phantom Thief, così un ladro soprannaturale (concedetemi questa definizione azzardata) che dovrà rubare il tesoro (il Cuore) del palazzo per far cessare nel mondo reale le angherie di un determinato personaggio (in principio avremo modo di apprezzare le gesta dell’insegnante di ginnastica Mr. Kamoshida).
Infiltrarsi richiederà alcune skill e un approccio attento: ad aiutarci sarà Morgana, un’entità dalle fattezze di un gatto, che a quanto pare sa il fatto suo sui Palaces e sui Phantom Thieves: Morgana ci aiuterà a reclutare nuovi membri, ci insegnerà le tecniche stealth per entrare indisturbati, ci insegnerà a pianificare il colpo, ad equipaggiarci a dovere e a sviluppare il nostro personaggio per affrontare sfide sempre più difficoltose.
Col proseguo della trama avremo a disposizione abilità che ci aiuteranno nelle indagini e nell’esplorazione, in particolare l’abilità Third Eye, che ci sonsente di “vedere” gli oggetti chiave o il potere dei nemici prima di ingaggiare lo scontro o decidere di passare inosservati.

Persona 5 è strutturato su un calendario, che scorre autonomamente le fasi del giorno e i giorni uno dopo l’altro: è una meccanica molto originale e molto piacevole che oltre far ben percepire lo scorrere del tempo, mette al giocatore una buona dose d’ansia quando avremo delle “scadenze” da rispettare e dei nemici da sconfiggere entro una certa data! E’ molto intrigante sapere di avere 10 giorni per pianificare il colpo e decidere come spenderli potenziando il protagonista, magari facendo lavoretti part-time per guadagnare qualche migliaio di yen per equipaggiarsi meglio, oppure se decidere di provare ad affrontare la sfida e indagare il Palace per avere un’idea più precisa in vista della data finale…

In questa fase gli impegni saranno molto e dovremo stare attenti a non sprecare tempo: dovremmo studiare per la scuola e avere relazioni sociali con Confidants per aumentare l’affinità con essi (erano i vecchi Social Link, se avete giocato SMT Persona 4 ad esempio), dovremo pensare a trovarci un lavoretto e acquistare medicine o cibo per ristorare la nostra salute in battaglia…quindi in sostanza vivere due vite parallele ognuna ignara dell’altra (almeno in principio).
Ogni volta che andremo a dormire la giornata sarà conclusa e il calendario si aggiornerà: durante la notte visiteremo in sogno la Velvet Room (vi dice nulla? Altro grande ritorno per gli aficionados…) in cui un misterioso Confidant di nome Igor ci spiegherà alcune abilità speciali legate all’esecuzione dei Persona, un macabro metodo per unire due Persona in un’unico nuovo e più potente (ma mai superiore al livello del nostro PG).

L’evoluzione del personaggio sarà basata su tutte le sue azioni “sociali”, così da aumentare diversi valori caratteriali che saranno poi utili anche in battaglia: studiare nella biblioteca della scuola può migliorare la nostra concentrazione e leggere libri o rispondere correttamente alle domande dei professori durante le lezioni aumenterà la nostra Conoscenza… Alcuni aspetti si svilupperanno più naturalmente, mentre altri saranno da coltivare: i benefici non tarderanno ad arrivare e nuove skill e abilità saranno indispensabili da avere sbloccate.

Persona 5 battle

Il menu durante una battaglia è unico e inimitabile! Bellissimo e funzionale!

Il nostro protagonista (nome in codice “Joker”, ogni membro dei Phantom Thieves ne ha uno) avrà l’innata capacità di assorbire diversi Persona e sarà quindi il naturale leader del gruppo di combattenti: gli scontri avverranno come da tradizione di qualsiasi JRPG, con turni definiti e diverse possibilità offensive o difensive. Ogni giocatore potrà usare i poteri del proprio Persona o colpire con l’arma bianca in dotazione; inoltre potremo comprare armi ad aria compressa nel mondo reale che nell’universo parallelo si rivelano potenti armi da fuoco (qui si è voluto riesumare una caratteristica che risale al lontanissimo Persona 1). Non sottovalutate questo aspetto…c’è un negozietto a Shibuya che farà al caso vostro!
Le strategie e gli approcci in battaglia saranno determinanti negli scontri più tosti, e includeranno la possibilità di atterrare i nemici, guadagnare un nuovo turno (da passare eventualmente ad un alleato) o persino alla possibilità di “trattare” col cattivone ormai a terra e ricattarlo in cambio della grazie (potremo chiedergli di diventare un nostro Persona, oppure di darci del denaro o item utili per non essere distrutto!).
Tutte meccaniche peculiari già note a chi ha giocato alcuni degli ultimi titoli, ma tutto sommato sono ben evidenziate durante i primi scontri della storia…

Dal punto di vista tecnico il gioco mostra uno stile assolutamente grandioso che già da solo ti fa venire voglia di continuare a giocarlo: P5 è infarcito di animazioni veloci e bellissime da vedere, durante ogni voce di menu, durante ogni scontro, durante ogni attività, dialoghi compresi! La parte più statica è forse l’esplorazione (necessariamente è così), ma anche in questo caso il tema è riuscito a rendere tutto più dinamico con dei trasferimenti rapidi e dei menu accattivanti che non fanno troppo pesare la grande mole di piccoli caricamenti di cui è disseminato il gioco.
Le cutscene di gioco sono spesso realizzate in stile OAV con bellissimi disegni che non sfigurerebbero in una serie animata ad hoc: anche in questo caso la cura mostrata dallo sviluppatore è encomiabile e alza l’asticella del fascino di P5 ad apici altissimi!
Sebbene il motore grafico non garantisca la perfezione, le scelte artistiche sono di altissimo livello (gran parte del merito va al grande character designer Shigenori Soejima) e ogni dettaglio è curato e funzionale, rendendo ogni azione semplice, immediata, veloce!

A chi si trovasse soverchiato dalla quantità dei dialoghi (se amate il Giappone solo per la sua cucina allora forse non sapete che in giochi nipponici di questo genere è la normalità!) lo sviluppatore ha indirizzato un tasto di Fast Forward che vi manda diretti alla prossima scelta a nostro carico, ma ve lo sconsiglio vivamente: la bellezza di questi JRPG sta nella profonda caratterizzazione dei personaggi, delle loro trame e dei loro sentimenti. Vi ritrovereste a non capire nulla della trama e delle scelte fatte dai protagonisti.
Sul versante musicale adoro lo stile della soundtrack, sia dai temi più incalzanti fino ai motivetti in loop delle sezioni di dialogo (li ascolteresti a ripetizione!): il lavoro di doppiaggio inglese invece è buono, ma lo trovo innaturale per il genere. Sarà una mia deformazione ma non ho mai apprezzato anime o J-games in lingua inglese: fortunatamente un DLC già disponibile prima del lancio su PSN (dal peso di 2.7Gb) aggiungerà le splendide vocals originali giapponesi, lasciando ai sottotitoli in inglese il compito di farci capire i dialoghi.
Niente lingua italiana purtroppo, nemmeno nei testi.




Conclusioni

Persona 5 raggiunge un punto di svolta per la serie Persona e segna l’apice più alto degli RPG giapponesi: l’incredibile direzione artistica di Masayoshi Suto rende l’intera esperienza di gioco piacevole da vedere e da navigare, senza mai perdere il proprio ritmo incalzante e accompagnando il giocatore sia nei momenti più action che in quelli più riflessivi ed esplorativi. Le meccaniche sono ben collaudate, ma sono talmente ben rifinite da risultare fresche e efficaci in qualsiasi situazione. P5 è IL jrpg definitivo che raccoglie le migliori compontenti degli altri capitoli, creando qualcosa di nuovo ma adatto a tutti, sia che siate amanti del genere o neofiti che vogliono provare un’esperienza unica e speciale!

Pregi

  • Stile unico
  • Trama ricca e profonda
  • giocabilità spettacolare

Difetti

  • tanti, tantistimi dialoghi
  • niente lingua italiana
9.4

Strepitoso

Classe '82, appassionato da sempre di videogames, è caporedattore di GC.it dal 2010. E' collezionista attento di tutto ciò che è nerd e ricercato, non solo in campo videoludico! Amante di boardgames, tecnologia, fotografia, viaggi e cultura nipponica...è una persona decisamente impegnata!

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