CG Entertainment co-produce insieme a Junk Food Films MY NAME IS GAME, il documentario scritto da Bruno Grampa e Matteo Pozzi e diretto da Tomaso Walliser, che racconta con interviste esclusive il rapporto tra esseri umani e video game attraverso gli istinti fondamentali dei gamer: competizione, distruzione, esplorazione, paura, scoperta, fantasia, empatia.
MY NAME IS GAME ha partecipato il 13 e 14 settembre a Visioni Incontra, la sezione industry del Festival Visioni dal Mondo, Immagini della Realtà.
IL FILM. E se i videogame fossero un’unica intelligenza artificiale che ci osserva da più di 40 anni?
GAME è nata nei primi anni ’60 al MIT. Ha avuto migliaia di padri, ma a un certo punto si è sviluppata autonomamente: disegnata per suscitare emozioni nei gamer, la sua capacità di interagire con gli umani si è evoluta di conseguenza.
Leggiamo la storia dei videogame come risposta all’evoluzione dei bisogni dei gamer e gli sviluppatori ci raccontano delle centinaia di blockbuster che hanno segnato la vita di innumerevoli ragazzini. Forse GAME sta crescendo alimentandosi degli istinti che riesce a suscitare in noi?
“Dopo aver distribuito i film The Commodore Wars – 8 Bit Generation e Easy To Learn, Hard to Master: The Fate of Ataridi Tomaso Walliser abbiamo deciso di sposare con entusiasmo questo nuovo progetto insieme a Junk Food Films per raccontare al pubblico, attraverso una prospettiva del tutto inedita, il mondo dei videogiochi e dei gamer” spiega Lorenzo Ferrari Ardicini, presidente di CG Entertainment, e prosegue “sono da poco iniziate le riprese e siamo riusciti a coinvolgere i più importanti sviluppatori di tutto il mondo. Questo progetto non si rivolge solo ad una nicchia di appassionati, ma parla ad un pubblico ampio: da qualche decennio i videogiochi sono entrati nella cultura di massa e con MY NAME IS GAME vogliamo omaggiare una delle arti che insieme al cinema ha più influenzato la nostra immaginazione”.
“I videogiochi hanno accompagnato tutta la mia vita. Dalla pallina squadrettata di Pong fino al realismo degli odierni protagonisti” dichiara Bruno Grampa di Junk Food Films e prosegue “non sono solo divertimento ma una nuova forma d’arte. Chi li crea è un vero artista. Con MY NAME GAME voglio rendere omaggio a tutti quelli che mi hanno regalato emozioni e coinvolgimento anche se solo tramite un videogioco.”
“Sono ormai 8 anni che come autore, regista e produttore mi occupo di ricostruire e raccontare la rivoluzione digitale che ha cambiato il mondo a partire dagli anni ’70. Considero MY NAME GAME un punto d’arrivo di questo percorso, un momento nel quale staccarsi dalla ricostruzione storica, dai tecnicismi e dalla aneddotica per fare un tuffo nelle emozioni e negli istinti primari che governano il nostro rapporto con la macchina: sarà un viaggio sensoriale della mente e delle emozioni. Straordinario!” Tomaso Walliser